GNOSI E GNOSTICISMO

GLI GNOSTICI E LA RIVELAZIONE DEL MISTERO DIVINO

La Gnosi (dal greco Gnosis, "conoscenza") si presenta come la conoscenza assoluta, capace, trasformando radicalmente l'anima umana, di farla ascendere dalla terra alla Luce eterna.

In margine a quasi tutte le religioni, e perfino nell'illuminismo (anche se in forma degradata) e nell'occultismo contemporanei, si sono sviluppate delle gnosi. La Gnosi, storicamente attestata e di cui ora parleremo, è comunque quella legata agli albori del cristianesimo, di cui si possono trovare gli antecedenti nelle speculazioni mistiche ebraiche, che daranno in seguito vita alla Cabala, e presso gli Esseni. Anche l'Islam ha dato vita ad una gnosi, rappresentata dal pensiero sciita e dal Sufismo.

Sia nel giudaismo che nell'Islam e nel cristianesimo queste dottrine, che svilupparono una mistica molto profonda, furono nondimeno considerate con sospetto.

La Gnosi, sia che dipenda dall'una o dall'altra religione, trova le sue radici soprattutto in una certa mentalità, in un certo temperamento psicologico. Per lo gnostico l'anima è imprigionata nel corpo: egli dunque concepisce un universo dominato da due potenze in lotta tra di loro. Come lo spirito si oppone alla materia, anche la Luce combatte le tenebre, il Bene è in lotta con il Male, la vita con la morte, la conoscenza si oppone all'ignoranza e questa è la causa ultima della infelicità dell'uomo.

Dalla Gnosi, che come abbiamo visto costituisce un fenomeno quasi universale, si distingue lo Gnosticismo, cioè quell'insieme di sette di origine cristiana, considerate eretiche già dalla Chiesa nascente. Le Epistole di S.Paolo contengono accenni di queste sette, che ebbero una grande diffusione tra i secoli I e IV.

Poichè i testi gnostici, però, sono stati sistematicamente distrutti, noi non li conosciamo se non attraverso gli attacchi degli avversari, i Padri della Chiesa.

Per fortuna la scoperta, avvenuta nel 1945 a Nag-Hammadi nell'Alto Egitto, di importanti scritti gnostici ha gettato sulle loro dottrine una nuova e più equa luce. La biblioteca ritrovata conteneva un certo numero di Vangeli e di Apocalissi "Apocrifi", tra i quali importanti sono il Vangelo di Tommaso, raccolta preziosa dei detti di Gesù, probabilmente di origine giudeo-cristiana, e gli Atti di Tommaso, in cui viene riassunto, in forma poetica, il grande mito della redensione dell'anima.

Uno dei primi maestri gnostici sarebbe stato Simone il Mago, originario della Samaria, di cui parlano gli atti degli apostoli. Il suo discepolo Menandro pare sia stato il maestro di Saturnino, che insegnava ad Antiochia all'inizio del II secolo, e di Basilide, che professava ad Alessandria uno gnosticismo molto caratteristico con il quale dava una sua interpretazione, estremamente complessa, della redensione. Per Basilide esistono tre mondi gerarchicamente sovrapposti. Nel primo risiede la divinità suprema, il Dio unico, di cui nulla si può dire: "Non era alcunchè, non materia, nè essenza ma nemmeno non-essenza; non era semplice nè composto, non intelligibile nè inintelligibile, non sensibile nè insensibile..." (Basilide). Colui che "Non è nominato se non col silenzio, non è adorato, se non per mezzo del silenzio". Ma in Dio sono comunque contenuti tutti I germi del divenire. Il secondo modo, o mondo intermediario, è formato di trecentosessantacinque cieli, ciscuno dei quali è dominato da un "Arconte" e popolato di "Eoni". Il terzo mondo è quello nel quale viviamo. L'Arconte del primo dei cieli del mondo intermediario, che ha creato il mondo sublunare, altri non è che Yahweh.

Molti Salvatori-Figli di Dio, sono scesi a redimere l'intero universo; l'ultimo, il Salvatore del nostro mondo, si è incarnato in Gesù.

In Egitto, nella stessa epoca in cui visse Basilide, Carpocrate, spingeva la certezza nelle reincarnazioni fino alla conseguenza estrema: la necessità di compiere tutti gli atti più immorali che ogni anima deve commettere prima di essere salvata. Verso la metà del II secolo, Valentino, nato in Alto Egitto, dove crebbe alla scuola non solo dei neo-platonici, ma anche dei sacerdoti dell'antica religione egiziana, fondò a Roma una scuola che ebbe vasto influsso in tutto l'Impero, grazie alla sua personalità di fine metafisico e moralista cristiano.

Nel 144 della nostra era, poi, fu scomunicato Marcione, anche lui venuto a Roma, che proponeva una versione del Nuovo testamento espurgata di ogni intrusione del giudaismo.

Fra le altre sette conosciamo quella degli Ofiti, che veneravano il Serpente della Genesi, come avversarsario del cattivo Demiurgo. Ma se lo gnosticismo ebbe il suo periodo d'oro nel II secolo, in quello successivo continuò tuttavia ad estendersi: ad esempio Manete (o Mani) apparteneva a una setta gnostica di Babilonia prima di creare il Manicheismo, movimento che da lui prese il nome. Il cristianesimo, diventato Impero cristiano, cacciò le scuole gnostiche oltre I confini, ma esse erano già in declino e, per lo meno in occidente, ben presto sparirono.

LE DOTTRINE GNOSTICHE

Se l'insegnamento gnostico si diversifica molto, secondo I vari maestri e le relative scuole, tuttavia ha tenuto sempre fede a un principio comune per cui si ribadisce da tutti la credenza nella creazione del mondo e della materia ad opera di un Dio cattivo, il Demiurgo, che poi è Geova, il Dio dell'Antico Testamento. Geova si frappone tra il vero Dio trascendente e le anime da lui uscite, ma che si sono incarnate nei corpi, opera del Demiurgo. Solo i "Pneumatici", cioè quegli uomini nei quali il 'Pneuma', il 'Soffio divino', lo Spirito, è ridivenuto vivo, possono liberarsene, perchè hanno una giusta cognizione del loro stato. E' per loro, per riportarli alla loro origine luminosa, che il Dio supremo ha inviato un Salvatore, il Cristo, incaricato di rivelare la Gnosi.

Se lo gnosticismo è stato alla fine respinto sia dai filosofi tradizionali che dalla Chiesa, ciò è dovuto non solo agli eccessi di immoralità ai quali talora avrebbe dato luogo, ma soprattutto al principio dell'irresponsabilità dell'uomo, che affermava nel fare del Demiurgo il solo autore del Male. Inoltre la Chiesa non poteva ammettere l'esistenza di due distinte divinità, una delle quali, la malvagia, fosse identificata con Geova.

(Da: I Maestri spirituali di Jacques Brosse, Gremese Editore, Roma 1991)

Gnosi e Gnosticismo

 (Dall’Opera Vivente, saggio romanzato di Angelo Luciani ed.Bastogi, Foggia 2004)

...Fu così che il maestro e la sua dottrina spirituale furono perseguitati prima dai romani e poi dalla nascente chiesa cattolica romana. Dopo il concilio di Nicea e l’editto di Costantino nel IV secolo d.C. - nell’anno 325 d.C. per la precisione - dopo cioè che il cristianesimo romano venne ufficializzato, introdotto nei culti istituzionalizzati e investito di potere temporale, venne spazzata via la “dottrina dell’Opera Vivente” dalla storia con la stessa, esasperata violenza, che aveva avidamente appreso dai romani dopo averne fatto diretta esperienza.

Evidentemente incuteva troppo terrore nelle menti non pronte e negli animi consumati dall’avidità di potere e di controllo sulle masse, una dottrina che affermava la possibilità di conoscere Dio non come entità remota e distaccata, ma come forza presente e viva in ciascun essere umano; forza che pericolosamente liberava, risvegliava e maturava l’uomo, che di conseguenza non aveva più bisogno di un potere centrale da cui dipendere e da cui essere protetto ... Da qui la scomunica e le persecuzioni.

Il cristianesimo, o protocristianesimo che fino ad allora era stato uno sfumato e multicolore movimento religioso e rivoluzionario, si spogliò del mito, della leggenda e della magia per divenire - manipolato, artefatto e censurato nei suoi voli mistici e profetici - una religione di stato, chiusa, dogmatica, gerarchica e severa alla stregua di un’istituzione militare e bellica.

L’accadimento più scandaloso fu che la nascente chiesa romana si impadronì dell’intera cultura cristiana, facendo venire alla luce gli scritti e le dottrine che più erano comodi alla loro teologia di persuasione e per il rafforzamento del proprio potere. Lavorando di propaganda, censura e fittizia rielaborazione, nonché di violenza e sopruso, misero a tacere l’intero patrimonio mistico e gnostico che rappresentava l’anima più profonda dei primi cristiani.

Le innumerevoli sette, confraternite e organizzazioni cristiane, del quale la chiesa di Roma non era che una delle tante, restarono sepolte sotto le macerie del fondamentalismo, dell’arroganza, della presunzione, della calunnia e della scomunica da parte dell’unico ramo del cristianesimo (forse anche quello più terreno e superficiale), che riuscì ad emergere alla luce del sole e ad essere accettato dalla superba e aggressiva Roma e dal mondo latino.

Ancora oggi, a differenza delle maggiori religioni e movimenti spirituali, il Cattolicesimo Vaticano pretende di detenere l’unica via di salvezza spirituale e di essere il solo detentore e rappresentante del vero Dio e della sua rivelazione.

Il cristianesimo gnostico non uscì mai dalle catacombe, e continuò ad essere una corrente sotterranea, esoterica, iniziatica e criptica; perseguitata da chi prima condivideva con esso le catacombe e il culto, i martirii e le persecuzioni, in un’unica figura archetipa del Cristo, per una vera chiesa cattolica, cioè universale.

L’impero romano stava crollando, raccogliendo i frutti della propria barbarie spirituale ed arroganza politica; ma un altra istituzione, questa volta pseudoreligiosa ereditò il gladio e l’ardire romani e creando una sorta di continuità di conquista bellica con il soppiantato impero romano, si imposero nei secoli al mondo in nome di un libro che hanno fatto conoscere con le spade e con il sangue, con i roghi e con la violenza; un libro che voleva parlare d’amore universale e voleva liberare l’uomo dalla paura, veniva ora imposto con l’odio e con il terrore....

...Lo Gnosticismo rappresenta quindi la corrente mistica ed estatica che soggiace ad ogni religione o movimento spirituale e che ne costituisce le basi, anche se è ristretto ad un circolo di pochi eletti o iniziati e anche se è stato sempre oggetto di attacchi e persecuzioni da parte dell’ignoranza del volgo e dalla superbia del potere.

La Gnosi è risveglio, è conoscenza diretta ed intuitiva di Dio e delle dimensioni sovrasensibili all’interno del Sé, ed ha per unico mezzo l’esperienza interiore vissuta direttamente dall’individuo, senza condizionamenti esterni, guide, istituzioni o regole etiche e morali da seguire e dalle quali dipendere; è libera ricerca spirituale e quindi, per definizione, di natura mistica ed esoterica.

Per quanto riguarda in particolare il movimento gnostico dei cristiani delle origini, questo fiorì quasi impetuosamente tra il I e il IV secolo d.C. con un estensione che coprì tutto il medio oriente e il bacino del mediterraneo, dall’Iraq all’Egitto, da Roma a Lione, assimilando idee perfino dalla lontana India e dalle correnti magico-astrologiche dell’oriente, nonché dalla Qabbalah e dalle filosofie ellenistiche e neoplatoniche.

Il suo fulcro maggiore di studio e di diffusione fu la grande Alessandria d’Egitto in quei tempi indubbia e incontrastata capitale della cultura e del sapere esoterico, la quale mitica e monumentale biblioteca, raccolta del sapere mondiale, fu data alle fiamme e distrutta dal nascente potere della chiesa romana, e lo gnosticismo fu messo a tacere (storicamente e culturalmente, ma ha continuato a vivere come corrente esoterica sotterranea), fino a che nei nostri giorni due grandissime scoperte archeologiche avvenute quasi contemporaneamente in luoghi diversi e lontani, hanno fatto riaffiorare in parte il sapere gnostico dalla tomba del tempo, cambiando completamente la visuale storica e culturale sull’avvento del cristianesimo.

Nel 1945 a Nag Hammadi, nell’Alto Egitto e nel 1947 a Qumran sulle rive del Mar Morto, ritornarono alla luce delle giare di terracotta contenenti papiri, nel primo caso, e rotoli di pergamena nel secondo, attraverso i quali l’Angelo del Destino riportava all’umanità ormai pronta all’epoca dell’Acquario, il sapere esoterico e la scienza divina che aspettavano, sepolti e nascosti, il ridestarsi spirituale dell’uomo, di Anthropos...

...Disse di trovarsi da quelle parti, perché era a capo di una spedizione archeologica ed antropologica, alla ricerca di un sito storico mai ritrovato e... di un’antica leggenda......chiamata:

La Leggenda dell’Opera Vivente” ....

Una leggenda che aveva più che uno sfondo di verità, legata ad un misterioso maestro spirituale del passato ed agli albori dei primi movimenti cristiani a Roma e dintorni...

Secondo Elena, dietro a questa leggenda si mascherava la storia vera e ufficiale - anche se occultata dal tempo e dal potere di avversi e loschi figuri - di un maestro gnostico del passato, contemporaneo del Gesù storico, del quale, secondo alcune fonti era maestro; diretto seguace e discepolo della “Cerchia Interna” secondo altre, se non addirittura antagonista e avversario del discepolo Pietro secondo altre ancora... in una sorta di guerra di religione tra diverse scuole e maestranze...

“Le fonti a mio avviso più attendibili, lo danno come allievo di Giovanni Battista e prosecutore della sua opera...

“Questo maestro, spirito potente e di grande cultura ma semicancellato dalla storia dal bianchetto cattolico romano e adottato dal mito e dalla leggenda esoterici, nel primo secolo dopo Cristo partì dalla Palestina, diretto a Roma, con un messaggio dell’anima Divina per il mondo dell’uomo,  per una missione di fede e verità, di risveglio e di salvezza, di iniziazione ai Misteri della Gnosi e di ascesa spirituale...

“In antichità, Egli era presentato - persino dagli Atti degli Apostoli, che lo denigrano alla stregua di un “concorrente sleale”- come “Grande Maestro”, ed aveva nella Samaria - sua patria d’origine - e poi in Roma, moltissimi seguaci fedeli ed iniziati, che lo definivano: “La potenza di Dio chiamata Grande”...

Elena e i suoi collaboratori, avevano esplorato e sondato tutto il circondario di Roma, dove secondo la leggenda e la storia insabbiata, doveva esserci una piramide a gradoni o qualcosa di simile, un sito dal forte potere spirituale, luogo dove Simone il Samaritano , detto Simon Mago , ritenuto dagli studiosi il padre degli Gnostici  e del movimento dello gnosticismo, avrebbe eretto un tempio e una scuola, una sorta di isola spirituale con un organizzazione monacale non dissimile da quella degli antichi Esseni...

Questo posto, secondo la leggenda, sarebbe anche il suo mausoleo, dove venivano custodite le sue spoglia e le sue reliquie, dopo che l’Impero Romano, con a capo il dittatore Nerone, lo condannò a morte e lo distrusse insieme alla sua opera ed alla sua scuola gnostica...

In un secondo tempo, dopo che la chiesa cattolica di Roma divenne impero, intervenne tempestivamente con ferro, con fuoco e con calunnia, per distruggere la leggenda di Simon Mago ed insabbiare gli ultimi fuochi delle sue ‘pericolose’ tecniche di liberazione e di ascesa spirituale... ed ecco che egli divenne, o fu trasformato, nel padre di tutte le eresie, soprattutto di quell’eresia gnostica che il potere romano e poi quello Vaticano hanno combattuto con tenacia e viltà...

La crociata contro di lui fu potente e terribile, roghi di libri e di Spiriti Liberi brillavano nelle notti italiche... in questa penisola a forma di Tau appoggiata sul mare Mediterraneo, come un ponte tra l’Oriente e l’Occidente, come un ponte - spesso tragico - tra nord e sud del mondo...

Fiumi di parole furono scritte per denigrarlo, la leggenda venne contorta e storpiata... come d’altronde fu fatto per tutti i liberatori dell’uomo ed i maestri della Tradizione, ad iniziare dal faraone poeta Akhenaton, il primo ‘eretico’ della storia...

Fu scritto che Simone il mago era una sorta di stregone incantatore che non abbandonò mai le sue pratiche teurgiche nemmeno dopo che fu battezzato da Filippo, discepolo di Gesù; autore, fra l’altro, di un vangelo esoterico mai riconosciuto dalla chiesa cattolica...

Ma poi egli tentò di comprare dall’apostolo Pietro il diritto e la capacità spirituali di far discendere lo Spirito Santo tramite l’imposizione delle mani...

Pietro lo maledì, (in quella che sembra una prima forma di scomunica), ed allora Simone gli chiese perdono e allontanandosi dalla chiesa di Pietro divenne l’ispiratore dell’eresia gnostica...

Questa pseudo-leggenda, fece tanto scalpore e si insinuò talmente in profondità nell’immaginario collettivo delle masse, che Simon Mago regalò alla lingua italiana un nuovo termine: “Simonia”.

“Per simonia”, disse Elena, “si intende appunto il commercio di beni intrinsecamente spirituali o di beni temporali intimamente connessi con beni o con funzioni spirituali... E’ paradossale pensare che l’imperatore Nerone fu accusato, dalla storiografia ufficiale, di simonia, dopo che egli stesso aveva condannato a morte l’uomo che involontariamente aveva forgiato la parola...”.

Secondo la leggenda narrata da Teodoro, egli ascese al cielo davanti a Nerone, a Roma... in un fulgore di fuoco e di luce...  Mentre tra gli elementi leggendari, è anche ben nota la sfida, in Roma, tra san Pietro ed il “folle volo” di Simone...

Ma nulla si sa della sua morte storica dalla narrazione dei “Philosophumena”  di Sant’Ireneo, uno dei Padri della Chiesa, e dagli Atti degli Apostoli ... che lo menzionano se non altro per contraddirlo e per offuscare lo splendore della sua luce...

Secondo Giustino, a Roma, egli sarebbe stato adorato persino come un dio... e questo è stato convalidato dagli storici che hanno identificato Simon Mago, con il misterioso Semoni, una divinità romana dei giuramenti, emersa da un’iscrizione ritrovata nel 1574 nell’isola Tiberina, in Roma, che cita: “Semoni Sancto Deo Fidio”, che in latino significa: “Simone, santo dio della fede (o fedeltà)”, frase ritenuta un giuramento d’iniziazione...

Ma “L’essere nascosta non impedisce alla verità di essere vera”  scrive Richard Bach nelle sue Avventure di un Messia riluttante, e quindi il centro segreto dello gnosticismo italico e capitolino, continuò ad esistere in modo sotterraneo e occulto, dove dopo il maestro di Samaria, si sarebbero succeduti altri vari maestri, tra cui il famoso poeta Valentino, cresciuto spiritualmente nella mitica scuola di Alessandria d’Egitto e poi maestro itinerante...

Fino a che, nel Medio Evo, la chiesa romana non distrusse definitivamente tutto, il centro occulto e spirituale della “piramide d’occidente” e della dottrina segreta dell’Opera Vivente, decimando a livello radicale, i movimenti gnostici italici con le loro dottrine del risveglio e con la loro temutissima pratica della Gnosi... almeno così credevano...

Elena stava cercando questo sperduto ed antico sito - indicato dalla leggenda, nell’Alto Lazio... a nord di Roma - cercando di ricucire la Leggenda dell’Opera Vivente con i pochi cenni storiografici sul maestro gnostico e la sua scuola spirituale...

...“Questo siamo riusciti a tradurlo!”, disse allora Max, celando un filo d’orgoglio, “anche se il senso ci sfugge ... e poi quel Propator cosa significa?”

“E’ una lunga storia Max ... diciamo sinteticamente che gli gnostici credevano che il Demiurgo della Bibbia, quel Dio astuto e potente ma anche vendicativo, guerriero e spesso prepotente, il quale avrebbe creato il mondo materiale e le percezioni sensoriali per farlo vivere alle anime spirituali, da lui catturate ed imprigionate nel loro proprio corpo terreno, nel proprio involucro fisico... non sia che un dio minore, una sorta di angelo caduto, un emanazione bassa e dalla pesante vibrazione, molto terreno se non malvagio e tiranno...

“Mentre il vero Padre Celeste, essenza prima ed inconoscibile del creato e dell’Universo intero, il Propator  appunto... il Padre al di là del padre... talmente innominabile ed inconoscibile, trascendente ed infinito, che loro lo chiamavano “Abisso” ...

“Ebbene questo Propator era il vero e unico Dio, un dio, come avete letto, al di là del bene e del male, e quindi al di là del mondo finito, dello spazio e del tempo, al di là dei concetti e addirittura della creazione, essendo egli infatti il punto di emanazione del Creatore e della creazione...

“Da alcune fonti e da particolari scrittori gnostici, era anche chiamato: “Matropater”, una specie di fusione tra Padre e Madre, per evidenziare l’unità dei sessi e degli opposti nel principio primo... mentre, nella sua veste puramente femminile, era adorato da antiche e sconosciute sette gnostiche, che si professavano adoratori della Madre senza Nome...

Teo venne di nuovo fulminato ed illuminato, mentre ricordava di avere sentito pronunciare quella parola, il Matropater  dalla ninfa del lago...

“Gli gnostici”, proseguì Elena, “Erano convinti che la loro forma di misticismo e la loro segreta pratica spirituale ed iniziatica, la Gnosi appunto, liberava l’iniziato, l’adepto, dal dominio del demiurgo, riportandolo alla pura luce del Propator e liberando l’ascesa spirituale della sua anima fino a quel momento legata ed incatenata alla terra... ed al circolo vizioso delle apparenze… Se mi permettete un orientalismo...

“Uno di quei passi del Vangelo Gnostico di Filippo che vi ho tradotto dal ‘vostro’ manoscritto, parlava proprio di questo, quando asseriva che Gesù era prima risorto e poi morto...

“Dovete sapere che la risurrezione, nella sua accezione primeva e originale, era un sinonimo del termine “Risveglio” presente nelle filosofie orientali, soprattutto e maggiormente nel buddismo...

“Risorgere significava per i primi cristiani, rinascere a vita nuova, anche ricevere la Gnosi, la conoscenza interiore e spirituale, ovvero l’iniziazione ai Misteri - che è un’accezione più orfica ed ellenica - significava risvegliarsi, cambiare, risorgere dalle ceneri della propria anima, da una vecchia linea esistenziale...

“Non certo risorgere dalle ceneri del proprio corpo fisico dopo la morte, come la chiesa cattolica ci ha voluto far credere, per divenire così l’unica ancora di salvezza delle genti e l’unica istituzione che aveva il potere, sottomettendosi ad essa, di garantire la resurrezione del corpo dopo la morte e il giudizio finale...

“In occidente con il cattolicesimo romano è morto definitivamente l’individuo ed è nata la massa alienata e costretta... la cultura del boia, che con il potere del terrore, del ricatto e della superstizione, sostituì e sottomise quella dello Spirito Libero...”

Elena continuava a scrutare la grotta, con i suoi misteriosi simboli ed incisioni... petroglifi, li chiamava... e continuava instancabile a professare il proprio sapere...

“Per gli gnostici invece...” continuò, “E’ l’anima umana, che attraverso la gnosi e soprattutto durante la vita e non dopo la morte, si liberava delle basse vibrazioni della terra e del regno del demiurgo, per risorgere, per elevarsi al di là delle cose tangibili e materiali, verso la pura luce spirituale del Propator...

“Mentre l’anima comune, non iniziata, era destinata ad una serie di ritorni e di reincarnazioni fino a quando non si fosse purificata ed avesse ottenuto la Gnosi - il risveglio profondo ed interiore della particella di luce spirituale che giace nel suo seno, in pectoris  dicevano - e la sua resurrezione alla vita eterna durante la vita terrena...

“So che state pensando che somiglia molto alla filosofia orientale... ma è così, lo spirito, le sue leggi e le sue dottrine sono identici e sinergici in ogni anfratto del mondo... in ogni profondità di ogni anima umana, a discernere da usi, costumi, culture e ubicazione geografica... La verità è una ed inscindibile ragazzi...

“Solo la scure ed i roghi d’occidente hanno provato a scindere le cose per ridurre la verità ad uso personale e per trasformare la Forza Interiore in volontà di potenza... per massificare i popoli in ubbidienti greggi di pecorelle smarrite e offuscare la luce che risplende in ogni singolo essere...

“Per quanto riguarda Abraxas, non è soltanto un personaggio dei romanzi di Hesse... so che è un’antichissima e sfumata divinità... ma veramente non ne so molto... dovrei documentarmi... il fatto che si dichiara una divinità del bene e del male... al di là del bene e del male, e quindi antecedente alla creazione del Demiurgo e alla caduta dell’uomo - a causa appunto del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male - ebbene lo stare al di là e prima di questi miti la fa sembrare una divinità gnostica... o comunque legata alla tradizione esoterica...

“Infatti”, continuava a continuare Elena, “Qui dice di essere il serpente della Tau, lettera che raffigura anche l’albero della conoscenza, quindi Abraxas potrebbe essere il nome proprio del serpente biblico... e successivamente del magico serpente di bronzo di Mosè...

“La mistica Tau, che in antichità era chiamata La Croce degli Gnostici’, veniva anche raffigurata, appunto, con un serpente che vi si attorcigliava, affacciandosi da sopra l’asse orizzontale... So che era anche il simbolo degli Ofiti , una particolare e primordiale setta gnostica i cui iniziati adoravano il serpente della creazione appunto come antagonista del Demiurgo - il dio malvagio dalle basse vibrazioni - e come forza primordiale, come energia vitale ed essenza spirituale della Grande Dea...

“E anche gli Ofiti giunsero qui dal Medio Oriente e professarono e propagarono la loro fede e la loro cultura tra le genti italiche e romane. Anche loro avevano i propri centri, i templi e le scuole segrete nelle campagne intorno a Roma... in una sorta di continuità culturale con i miti, i riti e le leggende autoctone...

“Infatti in questi territori tufacei e selvaggi dell’Alto Lazio esistevano già da epoca preistorica ed etrusca, misteriose popolazioni di adoratori del serpente... la capitale della primordiale pentapoli etrusca - una lega di cinque potenti e mistiche città - si chiamava Nepet, che in etrusco significa appunto: serpente...”(L’antica Nepet o Nepa è ancora oggi identificabile con l’odierna Nepi, una cittadina della provincia di Viterbo, a nord di Roma)

“Per quanto riguarda il fatto che questo Abraxas si qualifichi come ‘Luce della Lucerna’, non so dire molto... è una cosa senza precedenti o fonti conosciute... Certo la metafora della Luce come essenza o emanazione divina ci riporta al filo rosso di continuità: Esseni - Gnostici - Sufiti, i depositari della Tradizione Esoterica unica, segreta ed iniziatica che rappresenta la colonna vertebrale delle religioni e delle culture spirituali dell’umanità...

“E che come la colonna vertebrale regge in piedi e dà anima al tutto, anche se è nascosta nell’intimo del corpo e non è percepibile dai sensi della visione superficiale...”

...Ad un certo punto Teo ebbe un sussulto e un’ennesima folgorazione... poi si girò verso Elena, fino a quando non incontrò la sua luce pura nello sguardo e chiese:

“Ti prego... parlami ancora del Maestro... del Mago di Samaria...”.

“Bhé, Teo...”, rispose Elena...

“Come ti ho già detto la storiografia non riporta molte notizie su di lui... e ufficialmente non si conoscono nessuno dei suoi probabili scritti... tranne che degli introvabili frammenti di un’opera gnostica a lui attribuita: La Grande Rivelazione...

“Le persecuzioni, le crociate contro gli eretici e i roghi di libri, hanno fatto il resto... sono riusciti a spegnere la luce del maestro!...”

“O forse solo ad occultarla...”, la interruppe Teo, “Bisognerebbe estinguere il genere umano per impedire alla Luce Divina di manifestarsi nel cuore del vivente...”

...Teo era chiaramente rapito da una forza mistica... la particolare luce che aveva negli occhi lo provava fisicamente e tangibilmente...

Elena proseguì: “Posso dirti che nella sua teosofia, Simone riconosce il principio primo del Propator  e del Madropater  nel simbolismo del fuoco... un fuoco che non è doppio ma che presenta un lato manifesto ed uno immanifesto... un fuoco che egli stesso definisce: ‘Colui che è, è stato e sarà’  ovvero: l’Essere Immutabile.

“Non però il fuoco materiale che noi conosciamo - combustione della materia - ma un principio assoluto la cui natura è così sottile che non può essere paragonato al fuoco fisico, ma ad un ‘grundum’ spirituale e abissale da cui emana la Luce e la Potenza infinita dello spirito...

“Una Luce Ardente in sintesi... che egli chiamò ‘Epinoia’, prototipo del concetto dello Spirito Santo nella più tarda cultura...

“Anche Mosè asserì che ‘Dio è un fuoco  che divora’” disse Teo, mentre ricordava che anche la ninfa del lago, mentre sembrava in estasi, disse di chiamarsi Protennoia... Il pensiero che dimora nella Luce,  l’invisibile dentro il Tutto, che emette una voce per mezzo del pensiero, una voce che grida in ognuno di noi, in modo che ogni singolo essere spirituale sappia che: ‘Un seme dimora dentro’...

...La sua amica stava inconsapevolmente parlando del segreto della sua anima da ninfa...

Elena annuì e proseguì: “Epinoia o Protennoia, significano pensiero primevo...”, disse, appunto leggendo Teo nel pensiero, come spesso faceva - per non dire che forse era lei, che pensava dentro di lui... “E’ la Madre e la Dea... l’Anima del Mondo e l’anima dell’umanità... l’anima di ognuno di noi...

“La mitologia e la cosmologia gnostiche parlano di un sistema di discesa di Protennoia, l’emanazione del Padre al di là della creazione... in dimensioni progressivamente sempre più pesanti, create e popolate da Angeli, Potenze e varie entità, fino a quella materiale, dove vive Anthropos, l’umanità risvegliata dalla Luce Divina, dalla Perla di Luce discesa sulla terra...

“Praticamente Protennoia è una sorta di raggio di luce emanato dall’abisso del nulla, che fende l’oscurità della notte cosmica e la penetra in profondità inseguendo l’infinito... e lì dove le onde luminose hanno solcato il cielo interiore dell’Universo, i fotoni di luce si organizzano in strati dell’essere sempre più densi, fino a formare la materia e i mondi sensibili...

“Simone identifica Epinoia, l’anima, con... Elena, la donna che poi divenne la sua compagna...

“Nella mitologia gnostica, come in quella orientale, gli esseri spirituali sono sempre un’unità inscindibile di due opposti in armonia... e Simone ed Elena divennero nella leggenda gnostica, l’incarnazione della Divinità, la manifestazione dell’Unità nella dualità e nel molteplice...

“...E forse per questa mia omonimia con l’Elena della leggenda di Simon Mago, che mi sono sentita così attratta e sedotta da questo particolare mito gnostico... chissà?!...

L’Angelo dell’Entusiasmo aveva ormai costruito un regno secolare nell’anima di Elena, che proseguì:

“Sant’Ireneo, nel suo Philosophumena,  racconta la leggenda di Simone ed Elena, presappoco così: ‘Gli angeli che tengono prigioniera Epinoia, la maltrattano per impedirgli di ritornare al Padre.

Le fanno soffrire ogni sorta di oltraggio finché riescono ad intrappolarla in un corpo umano.

Da quel momento, questa Epinoia, non ha mai cessato di trasmettersi di donna in donna attraverso i secoli.

Per causa sua scoppiò la guerra di Troia, poiché allora si trovava nel corpo di Elena.

Il poeta Stesicore divenne cieco per averla maledetta nei suoi versi; ma essendosi pentito ed avendo intonato la  palinodia, ritrovò la vista.

Infine, passando di donna in donna, Epinoia si trovava nel corpo di una prostituta di Tiro ai tempi di Simone... Bisognava liberarla.

Il Padre inviò allora un serpente per liberare Epinoia e per sottrarre  nel frattempo gli uomini alle tirannie degli angeli.

Questo salvatore discese dal  mondo superiore e cambiò forma per passare inosservato fra gli angeli e le potenze: era lo stesso Simone, che in Giudea si mostrò agli ebrei come  figlio, in Samaria ai samaritani come padre e altrove, ai gentili, come lo Spirito Santo.

Il suo arrivo nel mondo inferiore era stato predetto dai profeti che erano stati ispirati  dagli angeli creatori. Il salvatore si era messo alla ricerca della pecora smarrita, Epinoia, e la liberò nella persona di Elena di cui poi fece  la sua compagna.

Per salvare gli uomini era apparso come uno di loro, pur non essendo uno di loro, e aveva dovuto soffrire, anche se non aveva realmente sofferto.

Credere in Simone ed Elena  voleva dire conquistare la libertà ed avere la salvezza assicurata”.

Sant’Ireneo, Cont. haer., I, 23, 3. P. G., t. VII, col.672; Philosophumena,  VI, 29, pp.263-264. (Da: Storia delle dottrine esoteriche,  di Jean Marquès-Rivière, edizioni Mediterranee, Roma, pp.159).

“Molto bello e interessante...”, disse Teo, dopo che la sua amica ebbe terminato il suo racconto, “E’ incredibile però, come questa storia somigli a quella di Gesù Cristo... il salvatore inviato dal Padre per salvare il genere umano...

“Anch’egli sarebbe disceso dal cielo, predetto dai profeti e apparso agli uomini; anch’egli avrebbe poi dovuto soffrire e morire per la salvezza dell’umanità...

“E addirittura erano contemporanei...”

“Certo Teo!”, riprese Elena:

“Vedi... Gesù il nazireo era un Cristo... se vuoi un messia, ma non aveva il monopolio della parola e dell’azione divine... era appunto non il, ma un ...Christos, parola greca che significa “l’unto”, nel senso del ‘toccato’, prescelto da Dio; mentre il termine Mashiah, messia viene dall’ebraico e sancisce lo stesso concetto...

“I nazirei, i prescelti da Dio, avevano ognuno un proprio compito ed una missione spirituale da compiere, erano iniziati alle antiche Tradizioni Esoteriche segrete, delle quali erano grandi maestri, custodi e portatori della Scienza Divina. Ed a seconda del compito a loro assegnato e delle loro speciali predisposizioni, erano stanziali, a capo di una scuola e di un movimento spirituale o molto spesso solitari monaci itineranti.

“Il cattolicesimo romano ha distorto, manomesso e deviato a proprio favore la storia spirituale dell’occidente, elevando l’immagine del loro prescelto - artefatta e volontariamente gonfiata con fittizi e dogmatici misteri, vestita con le leggende di miti più antichi e preesistenti, come quello di Mitra - al rango di Dio in terra; solo e unico umano incarnante lo Spirito Divino, unico essere al mondo avente contemporaneamente natura umana e divina, nato fisicamente da una vergine e risuscitato, dopo la morte, in tutta la sua fisicità...

“Certo colpisce molto di più, che parlare alle genti del faticoso e terrorizzante risveglio interiore durante la vita... risveglio che il Buddha e il Cristo hanno precorso ed indicato ad ogni individuo come mezzo per la propria illuminazione ed ascesa spirituale... direttamente accessibile a tutti senza distinzioni e senza tramiti...

“E far credere che quest’immagine di Gesù il Cristo sia unica ed irraggiungibile dall’uomo, al quale non rimane che prostrarsi e inginocchiarsi all’idolatra cospetto di fredde immagini che lo raffigurano, potendo salvare la propria anima - la propria Elena - soltanto attraverso la sottomissione ai dogmi ed alle gerarchie della Chiesa Romana - unica autorizzata a gestire il monopolio di quell’essere umano e contemporaneamente divino... come tutti noi! - Ebbene questa è stata la mossa ingannevole ma vincente, per creare un ricchissimo stato ed un potentato inossidabile... sulle parole di chi predicava la semplicità e la povertà... di chi diceva di lasciare tutto ai poveri ed incamminarsi al suo fianco per le strade dello spirito... di chi osò sfidare le istituzioni gerarchiche e millenarie, decadenti e volgarizzate, del potere spirituale...”

“Pensa Teo...”, continuò Elena, “Che secondo alcuni ricercatori Gesù sarebbe nato il 29 luglio del 7 avanti Cristo!...

“E non il 25 dicembre del punto zero del tempo... che era invece il ‘compleanno’ di Mitra... un mito molto più antico, di origine persiana, ma che aveva attecchito così profondamente a Roma e nel bacino mediterraneo, tanto che la nascente chiesa di Roma dovette inglobare il mitrismo e fondere le due leggende... Come pure, sembra, abbiano inglobato la leggenda di Simone ed Elena, - delegando alla Vergine Madre la parte femminile - per conferire al personaggio fittizio che stavano costruendo, una natura e una missione divine...

“...E questo Cristo sconosciuto ed esoterico avrebbe avuto una preparazione ed una vita molto diversa da quella ricostruita dai vangeli canonici... Tutta la sua vicenda e il suo contesto sarebbero completamente rimaneggiati e fasulli!... Come emerge comunque anche dallo studio dei Vangeli apocrifi ritrovati...

“Ma ora credo di avere allargato troppo il discorso e rischio di perdermi... vediamo... ti volevo dire invece, che la vera dottrina spirituale di liberazione e la vera storia di Gesù, le si può intravedere... percepire direi, da quel poco che rimane e che è trapelato dalla fitta rete della censura ecclesiastica, sulla leggenda di Simon Mago e della sua anima Elena... ed anche se la dottrina superiore di Gesù il Vivente, di Simone di Samaria e degli gnostici era segreta e tramandata oralmente agli iniziati... rappresenta un motivo di continuità e non di estinzione!... Anche se purtroppo non possiamo averne accesso...”

 (Dall’Opera Vivente, saggio romanzato di Angelo Luciani ed.Bastogi, Foggia 2004)

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