Anima e Spiritualità

 Di: Tommaso Garofalo

Sono del parere che gli esseri umani debbano diventare coscientemente ``luoghi`` di raccolta  ``di acqua viva e vitale`` che forma la nostra coscienza di esseri pensanti e partecipanti alla vita.

Dobbiamo essere capaci di mutuare la caratteristica essenziale che insitamente all'acqua appartiene, quella di assumere la forma del contenitore che la ospita.

I principi Teosofici,cioè l'acqua, che nell'arco della nostra esistenza riscopriamo, perché già in noi; o, attingiamo, perché ad essi ci avviciniamo e apprendiamo, applicati nella quotidianità, diventano strumenti usati per apportare un contributo costruttivo alla fabbrica di quello splendido edificio, conosciuto da pochi, che è il nostro ``Tempio Interiore``.

Al fine di realizzare la Grande Opera, dobbiamo predisporci ad assimilare ed impastare nella nostra mente razionale:  modi di essere, di pensare, di fare; allo scopo di realizzare quella sequenza cosmica che ci deve vedere in uno con il Creato.

Ed è ora, che, stanchi nel corpo, allontanati dalla dimensione dello Spirito,alziamo gli occhi al cielo, e subito ci inebriamo dello spettacolo naturale che il firmamento, il tramonto, l'alba, ci offrono in maniera così sublime ed incomparabile.

Gli occhi sono pieni della bellezza donata dalla natura; pur sentendoci una piccola infinitesimale parte di tutto il creato, noi ci sentiamo tra le stelle.

Ammirare tale splendore predispone ad una mirabile sintesi, ad una congiuntura favorevole di elementi che fusi in uno, fanno del nostro involucro mortale il mezzo per aprire le porte dell'Anima: dimensione superiore, spirituale, eterna.

L'uomo si pone domande che ancora oggi arrovellano la mente, derivazione dell'evoluzione spirituale, che a contatto con la realtà, elabora ancor più la proprietà spirituale per poter discernere il bene dal male, il giusto dall'ingiusto.

Questa capacità è tanto superiore, quanto più siamo capaci di elevarci nello spirito, e non lasciare alla materialità il sopravvento.

Dare valore alla materia, cioè nutrire l'ego con le voglie del corpo, fa allontanare la nostra inclinazione ad ascoltare lo spirituale che pur fa parte di noi, sempre più, fino a scomparire del tutto: diveniamo materia bruta.
Fondamentalmente tutto in noi è proteso alla ricerca, ma dobbiamo essere vigili e guardinghi, al fine di non cadere nell'errore e soddisfare la parte più buia della psiche umana: cioè l'orgoglio.
La cultura valorizza l'uomo per l'uomo e non per riconoscere le cose e la Verità che riconduce all'elevazione spirituale e quindi della persona.

Ma cosa predispone l'essere sensibile, l'essere senziente a modellare la propria Anima in armonia con le leggi fisiche e le geometrie siderali?

La spiritualità che è impastata in noi.

Noi esseri di Luce che aneliamo ad una dimensione superiore, siamo capaci di brillare lì dove troviamo tenebre, ma al contrario siamo anche capaci di respingere la luce.
Sta a noi adempiere al Divino Mandato, a quel mandato che ci accompagna dall'inizio fino allo scorrere dei tempi.

La scintilla divina che ci anima, derivazione del Fuoco Creatore, unita alla componente spirituale di cui siamo intrisi, da luogo a quell'Alchimia superiore, dalla quale scaturisce ``il Luogo  del Sé Divino``.
Sta ancora a noi scegliere di entrare, e in caso affermativo, di operare la scelta a varcare l'angusta porta invece di quella più agevole; ovvero di incamminarci verso la dimensione difficoltosa, invece di intraprendere la più  facile.

Scegliere di attraversare il corridoi delle privazioni iniziali per poter arrivare alla dimensione dello Spirito e sublimare così la Psiche.

Già, la psiche, noi siamo l'insieme di funzioni cerebrali, emotive, affettive e relazionali, che esulano dalla dimensione corporea e materiale.

Noi siamo protesi ad un'astrazione concettuale che include al suo interno componenti diverse: facoltà conoscitive, intellettive e razionali, ma anche componenti irrazionali: siamo in una parola, Luce e Tenebre.
La Psiche è il centro intorno al quale gravita la felicità dell'uomo, essa fa dell'individuo il satellite della dimensione emozionale che è parte essenziale di ogni essere senziente, ma tutto ciò, non porta a nulla, sono solo vane illusioni di ricerca della felicità stessa; tutto il suo girovagare, espressione della struggente ed infinita sete di bene e felicità, non sarà mai raggiunto, resta e resterà  irraggiungibile per tutta l'eternità.
Il Signore rialza chi è caduto, scrive il salmista,(salmo 146;8), e lo fa consegnandolo all'eterna Gloria, perché nella scala dei valori è il più vicino, il più affine,il più prezioso; ma nonostante questo,perdiamo fiducia in noi stessi, non siamo capaci di guardare oltre le apparenze, di leggere i simboli che ci appaiono, di intravedere nella cosmogonia  che ci avvolge e ci pervade, perché camminiamo con lo sguardo rivolto verso il basso.
Sono questi i momenti in cui l'uomo si perde, momenti nei quali il Sacro Fuoco che ci anima, perde la sua potenza e con essa la luminosità; è in questo anfratto temporale che nei nostri occhi compare il buio e la paura del domani, inteso come ignoto spirituale, come assenza di valori e riferimenti: è la disperazione, è la nostra afflizione.

Abbiamo dei limiti, molto spesso non capiamo, ciò che ci viene detto dall'Alto, sono linguaggi e segni incomprensibili; la nostra intelligenza è offuscata dalle tenebre; ma dobbiamo risalire, dobbiamo camminare verso la Luce di quel Fuoco Sacro che ci riscalda il sangue, che ci anima e fa pulsare il cuore, e poter così, finalmente, comprendere le Celesti Architetture, nella semplicità della nostra natura umana.
  Oh anima immortale, fonte e sede divina, ora lontana dal tuo Creatore, destinata a vagare nelle Tenebre, in preda alla disperazione e alla paura; voglia tu fermarti, avere il coraggio di fermarti, aspettare che l'onda maligna passi e i suoi frutti distrutti dalla Luce che "Inizia l'Orizzonte".

Si, oh mia Anima, perché la tua natura è fatta di Luce per la Luce, è fatta di Eternità e Testimonianza Suprema,  esisti perché sei cara agli occhi dell'Eterno.

Non dare valore alla materia, discostati da tutto ciò che ti fa allontanate, ascolta la voce dello Spirito, e farai grande il tuo Dio, perché è scritto: "Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome da' gloria, per la tua fedeltà, per la tua grazia".(salmo115;1).

L'anima è il ponte che unisce i due estremi, spirituale e materiale; la risultante di questi elementi è l'azione buona e costruttiva di elevazione e consolidamento dell'uomo.

L'uomo di buona volontà, trova in sé la forza e l'amore, origine ed impronta divina che lo eleva, realizzazione di questo disegno superiore è l'Unità tra l'anima dell'uomo è l'Amore della divinità.
È un gioco di correnti ascensionali che prendono forma e si scontrano nelle più lontane ed alte regioni siderali dell'animo, combattute e protese verso il congiungimento del proprio essere, con il Superiore e il Divino.
Il gioco delle tensioni, s'interseca con elementi esterni all'uomo, tirando in gioco l'intelletto, che ha conoscenza d'Amore, nell'attuarlo in rapporto con le componenti esterne che circondano l'essere umano nel suo ambiente naturale e sociale.

La vera felicità, quella eterna è realizzazione di ciò che lo Spirito ricerca e realizza per l'uomo di buona volontà. Tutto viene sospinto dallo Spirito, fonte effervescente del bene o del male.
Quando opera bene diventa base per la felicità eterna; quando opera nel male, si trasforma in disperazione infinita.

Le due forze sono in lotta e in antitesi, e mettono l'uomo in condizione o in tentazione di poter scegliere da che parte stare.

L'uomo, spinto dal pensiero si rende libero di scegliere sia il positivo o il bene, che il negativo o il male. Poi avviene la decisione e tutto né consegue.

La decisione, presa in conseguenza degli avvenimenti percepiti dalla mente, sono messi in relazione con gli episodi vissuti, tali contrasti emergono nell'uomo in maniera evidente, tanto da poter dire, quello è un uomo per bene, educato, di buone maniere; si, perché l'armonia interiore, viene involontariamente esternata e trasmessa agli altri.

Un'amicizia, un incontro, diventa positivo, elettrizzante, tanto più quanto queste dinamiche socio-relazionali sono elevate e tangibili.

Al contrario, un incontro negativo viene subito percepito e scartato, tanto da poter dire: "sensazione a pelle".
Infine, dobbiamo tenere sempre presente dentro di noi, che l'Amore è quel meraviglioso astro che illumina sempre tutto.

Con un fraterno saluto e l'augurio di Ogni Bene.

  Tommaso Garofalo è membro del Gruppo Teosofico Roberto Assagioli di Roma

 Ancora una piccola dissertazione di Tommaso sulla preghiera:

La preghiera vera viene percepita come uno strumento di potenza, acquisito con ritualità evocatrice.

Alle sacre parole, espressione del suono purificatore e primordiale, emesso dall`uomo, come risposta al Soffio Primario, si affianca l`opera costruttrice nella pratica, che nasce e prende forma solo dalla volontà dell`uomo, che ha come scopo l`elevazione  e l`affinazione verso e come il proprio Dio.

Tutto questo nella consapevolezza che dentro di noi vi sia la Presenza Divina, intesa come dimensione e profondità animica, ed esternata attraverso la volontà del cuore dell`uomo.

Il cuore, quell`organo che diventa centro e Tempio dell`Uomo Dio, e indicato come il Divino Tempio che noi rappresentiamo nella dimensione cosmicoreligiosa.

È l`intensità e l`ardore della preghiera che opera il massimo lavoro. La massima potenza viene sviluppata e tutto prende forma in uno strumento capace di convertire le parole e i suoni evocatori, in ``.......risultati concretizzanti il nostro desiderio``.

Operando quel miracolo alchemico, caro ad una certa cerchia di esoteristi e cabalisti, che trasforma l`indefinito e l`intangibile,in Vera Vita.

``Il Potere-Volontà diventa un potere vivente``.

T. Garofalo

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