Il ruolo dell’umanità nell’evoluzione della terra
secondo la visione teosofica
Di: Riccardo Taraglio
Esplorare insieme la visione
teosofica riguardante il ruolo dell’umanità nell’evoluzione del pianeta terra è
certamente un’attività affascinante per chi nutre un desiderio di conoscenza
intellettuale, ma è altrettanto fondamentale per tutti noi, perché ci pone di
fronte al senso dell’esistenza, al significato stesso della nostra presenza sul
pianeta e del nostro posto fra gli esseri.
Tuttavia è di fondamentale importanza
comprendere che le risposte che possiamo darci, o che le tradizioni spirituali,
filosofiche, politiche e via dicendo hanno cercato di offrire all’umanità nel
corso del tempo, necessitano di una qualità particolare: la fede.
Sì, anche in quei campi nei
quali a prima vista la fede non viene presa in considerazione o non è materia
di discussione, ogni volta che noi diamo credito ad una qualsiasi informazione
o interpretazione della realtà, facciamo un atto di fede. Spesso preferiamo
chiamarlo “atto di fiducia”, ma la sostanza non cambia: ci fidiamo di
orientamenti politici, di dettami religiosi e di interpretazioni filosofiche
senza avere la minima prova della loro Verità.
Questa fede riposta in una qualsiasi delle interpretazioni della realtà, spesso
è sufficiente a soddisfare la nostra insicurezza materiale, emotiva o mentale
oppure ci aggrada per il tornaconto personale che può procurarci.
Resta il fatto che non
abbiamo idea di cosa sia la Verità
e se il percorso e le esperienze che stiamo compiendo nella nostra esistenza
siano orientate alla sua espressione. Insomma, non siamo certi da
dove veniamo, chi siamo e dove stiamo andando, ma soprattutto non
sappiamo se gli eventi che costituiscono la nostra esistenza personale,
familiare, sociale e umana abbiano un senso, un significato, uno scopo nel
disegno universale.
Nell’uomo moderno la
risposta alle domande di cui sopra, potrebbe essere a prima vista un elemento
superfluo ma in realtà causa una grande irrequietudine. In primo luogo perché
nonostante la scientificità e modernità nel nostro inconscio continuano a
vivere indisturbati le paure, gli istinti e la creatività dell’uomo di Neanderthal, del Cro-Magnon e dell’Homo
Sapiens (così come la boria intellettuale del Sapiens Sapiens!) ma soprattutto perché il nostro pensiero attuale
richiede che tutto sia sotto controllo, che sia spiegabile e che, in
definitiva, abbia un senso. Testimone di questo è la crescente necessità di “sicurezza”
travestita da difesa dal terrorismo, da telecamere, controlli e via dicendo e
poi dal dominio dei processori matematici, i computer, che in ogni angolo della
nostra vita trasformano ogni colore, immagine, suono e via dicendo in numeri,
in operazioni matematiche, in risultati che devono essere certi per essere
accettabili.
Così, il fatto che la nostra
presenza sul pianeta, il nostro passato, il nostro futuro e la nostra stessa
esistenza siano incerti, ci lascia interiormente perplessi e ci regala quel
magnifico senso d’insicurezza che ci obbliga alla riflessione, che ci spinge a
ricercare, ad agire, a inventare, a creare, a tentare di raggiungere delle
risposte attraverso il cambiamento e il nuovo. Ogni nuova scoperta ci sembra
l’ultima, ogni nuova religione ci appare o ci viene presentata come la
definitiva, ogni nuova esperienza ci sembra la migliore e la più arricchente,
lasciandoci però fortunatamente dopo pochi giorni, mesi, anni o secoli con la
stessa irrequietezza interiore di prima. Sembra quasi che la Vita, fatta
d’esperienze e scoperte, ci dica: il senso di me stessa è la Ricerca, è
l’Espressività, è l’Esperienza.
A questo punto possiamo dire
che l’unica “cartina di tornasole” con la quale verificare la veridicità
delle varie dottrine, filosofie o interpretazioni della Vita sia la nostra
esperienza. In effetti, quando aderiamo ad una qualsiasi delle interpretazioni
proposte, noi facciamo riferimento da un lato alle idee in esse contenute e
dall’altro alla nostra esperienza con l’applicazione (anche solo nel mondo
psicologico… tralasciando quello materiale) di quelle idee. La storia ci
insegna che le dottrine interpretative della Vita, anche le più “buone”,
hanno spesso causato atroci sofferenze all’umanità tramite la loro applicazione
(per fare esempi: Cristianesimo, Comunismo, ecc.) e il grande potere della
nostra mente che la rende “maestra d’illusione” ha spesso convalidato
esperienze basate su idee che in realtà non hanno portato beneficio
all’individuo.
Sembra quasi che se la
persona nutre un certo pensiero e una certa interpretazione della Vita, questa
si manifesti nella sua esistenza con una serie di esperienze che convalidano
quella interpretazione. Tuttavia un individuo che abbia un’opposta visione
viene confortato da esperienze che ne confermano la validità… creando grande
confusione in un terzo individuo che guarda il tutto dall’esterno! È ormai
chiaro, grazie alle scoperte della fisica subatomica, secondo la quale lo
sperimentatore influisce sull’esperimento, che il soggetto non è separato da
quanto lo circonda e che quindi possa trovare un certo riscontro alle proprie
supposizioni, idee ed interpretazioni nella realtà circostante.
Tutto questo per dire cosa?
Per ufficializzare di fronte all’umanità che tra noi e la Verità vi è l’esperienza personale (o
di gruppo, non cambia la sostanza: mille persone che mentono non rendono vera
una bugia!) e che da questa non si può prescindere. Non è certo un caso che il
motto del Maharaja di Benares adottato dalla
Innanzitutto bisogna offrire
qualche notizia sulla
Diciamo subito che la
Teosofia e
Se una rappresenta l’essenza
delle conoscenze contenute nei percorsi spirituali, la seconda è la struttura
che si è fatta carico di portare avanti un certo discorso e una certa
consapevolezza a partire dal
diverse razze e religioni;
antichi popoli;
superiori dell’uomo.
Presto questi principi
vennero perfezionati e si giunse all’attuale formulazione:
1.
Formare
un nucleo della fratellanza universale senza distinzioni di razza, religione,
sesso, casta o colore;
2.
Incoraggiare
lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze;
3.
Investigare
le leggi inesplicate della Natura e le facoltà latenti dell’uomo.
La creazione della
Basti sapere che i Maestri
ebbero una fitta corrispondenza con Madame Blavatsky e anche con A. P. Sinnett,
come testimoniano i due volumi de: “Le Lettere dei Mahatma”.
In esse si trovano
interessanti concetti circa l’uomo e la sua costituzione e storia, l’universo,
le leggi inesplicate della natura, e soprattutto l’intento che li spinse a volere
Lo scopo della
Diversi fra i primi membri
della
Fu un mancato desiderio di
sensazionalismo da parte dei Maestri o magari una paura del fiasco?
La risposta è lasciata alla
libertà di pensiero di ciascuno.
Tuttavia non si pensi che
l’ignoranza in ogni sua forma sia stata debellata: i mali della società ancora
oggi sono costituiti dal pregiudizio basato sull’egoismo, sull’avversione ad
abbandonare un ordine stabilito di cose per nuovi modi di vivere e di pensare
(lo studio occulto richiede questo e molto di più…), sull’orgoglio e sull’ostinata
resistenza alla Verità se essa capovolge le concezioni anteriori.
Persino i primi teosofi
biasimavano i Maestri per la loro segretezza che sarebbe meglio definire
riservatezza.
I Maestri affermarono con
forza che i pregiudizi del mondo andavano vinti gradatamente e che finché fosse
rimasta anche solo un’ombra di dogmatismo religioso, lì vi era pericolo di vita
per chi portava il nuovo, anche in modo scientifico. Non dimentichiamo il
trattamento subito da Socrate, Galileo, Robert Recorde (matematico morto per
fame in prigione grazie alla derisione dei colleghi), Guglielmo Gilbert di
Colchester, medico di Elisabetta I, avvelenato per aver anticipato Galileo
nella critica al terzo movimento di Copernico e molti altri.
Inoltre
I ciarlatani e gli impostori
costituiscono gli scudi naturali degli adepti e bisogna tener conto che le
conoscenze esoteriche sono armi nelle mani di malvagi e degli egoisti e quindi
non è possibile divulgare i “segreti” prima della promozione di un
miglioramento morale. I Maestri affermano che l’ordine pubblico e sociale viene
proprio mantenuto dal riserbo.
Nella lettera nr 2 del 1880
chiarivano il perché pochi potessero dedicarsi con serietà allo studio della
Scienza Occulta e ancora meno erano quelli che potevano considerarsi Adepti:
affermavano che i misteri non sono mai stati né potranno mai essere alla
portata della grande massa, a meno che la filosofia religiosa dei Maestri non
divenga universale. L’adepto è il fiore di una generazione d’investigatori in
cui “molti sono i chiamati, pochi gli eletti”
e questi ultimi lo sono anche grazie ai primi che hanno spostato anche solo di
un millimetro la comprensione umana. Gli adepti sono pochi e non rispettano le
prudenti considerazioni della scienza mondana e della sagacia, non hanno
interesse a stupire, a convincere, a farsi riconoscere e considerare.
Nonostante l’interesse
portato avanti circa lo studio della Scienza Occulta e della Ricerca Esoterica,
i Maestri si sforzarono sempre di ricordare ai fondatori della
All’infuori
di questo Principio Fondamentale non vi è nessun credo, fede o pratica
obbligatori.
L’Associazione
si basa sul fondamentale diritto alla libera ricerca e sul conseguente rispetto
di tutte le idee, come precisò il J.S. Olcott, Presidente Mondiale della
Chiunque aderisca senza
riserbo al primo principio della
Si può quindi distinguere il
membro della
Ma cosa è la Teosofia?
Il termine Teosofia è di origine greca ed è
composto da Theos e Sophia, Divina Sapienza e veniva usato per indicare una sapienza
derivata dall’ispirazione o intuizione diretta della verità.
I fondatori della
Teosofia è sinonimo di Para-Vidya
(Al di là della Conoscenza), Brahma-Vidya (Conoscenza
dell’Eterno/Supremo), Atma-Vidya (Conoscenza del Sé).
Secondo Blavatsky Teosofia è Sapienza/Conoscenza nota agli Dèi o Sapienza
Divina e gli antichi teosofi si denominavano “theodidaktos” ovvero “istruiti dagli dèi”.
Budha
è un termine che si ritrova in Buddha,
Buddhi, ecc. e che erroneamente viene
associato al Buddismo di Gautama principe Siddharta.
Buddha: indica l’acquisizione della comprensione divina e dell’intelletto
divino attraverso meriti e sforzi personali.
Buddhi:
indica la facoltà di conoscere, il canale attraverso il quale la conoscenza divina raggiunge l’Ego, il
discernimento del bene e del male, la coscienza divina, l’anima spirituale
veicolo di Atma.
Bodhi:
indica lo stato dell’essere (estasi) conosciuto anche come Samadhi, dove il soggetto raggiunge il culmine della conoscenza
spirituale.
Inoltre procedere in termini
esoterici diviene difficile per una mente occidentale che si è sviluppata su
basi materialistiche: abbiamo concezioni e capacità grossolane di pensare,
siamo schiavi di concetti arcaici circa la Vita in generale, la nostra
esistenza, la spiritualità, Dio, l’Uomo, il rapporto gerarchico nei Regni di
Natura, la comprensione profonda della Realtà che invece di imputare alla
nostra incapacità di intuire e concepire queste cose, preferiamo negarne
l’esistenza con argomenti assurdi che alimentano solo se stessi o la nostra
ignoranza.
L’insegnamento esoterico è
una trasmissione interna del significato profondo degli insegnamenti delle
varie tradizioni e ciascuna di esse ne è depositaria. Esso viene nascosto ai
più, tanto che nel Vangelo di Marco (IV, 34) si trova: “Egli non parlava
alle moltitudini senza servirsi di parabole, ma in privato spiegava ogni cosa ai
suoi discepoli”. Cosa rivelava ai discepoli? Le chiavi per interpretare le
parabole nel modo corretto, chiavi che non si trovano a prima vista nei
Vangeli.
Affrontando lo studio
comparato delle Sacre Scritture di ogni tradizione è possibile scorgervi quegli
elementi comuni che rivelano le chiavi per interpretare le parabole e le storie
narrate alle moltitudini e questa è la Teosofia di Studio che ci permette di scorgere
Un ulteriore livello della
Sapienza Divina è la Teosofia di
Rivelazione che testimonia come le conoscenze interiori delle Sacre
Scritture provengano da esseri che di tanto in tanto si manifestano nella
storia umana, rivelando per gradi parte del prezioso patrimonio della Scienza
dello Spirito.
Un terzo livello di Sapienza
Divina è la Teosofia di Esperienza che è
Il nostro concetto di Tempo
è ormai superato, ma continuiamo a utilizzarlo anche per questioni che sfuggono
il semplice vivere materiale. Basiamo le nostre relazioni con noi stessi, con gli
altri, con ciò che ci circonda, con l’invisibile e con la Vita in genere
secondo il materialistico concetto di Passato, Presente e Futuro che non
appartiene alle attuali scoperte della Scienza moderna e soprattutto che è
stato sostituito già da tempo da quello di Continuo-Infinito-Presente di cui
Bernardino del Boca parlava spesso.
La Teosofia non è una “nuova
religione” perché le conoscenze che essa diffonde non sono nuove e non sono
tese alla credenza o alla creazione di un organismo o di una struttura.
La Teosofia aiuta a fare la
sintesi delle varie religioni per trovarvi quegli elementi comuni a tutte. Essi
si possono così sintetizzare:
Dio:
L’essere umano:
La legge divina:
Si evincono diverse ed
interessanti consapevolezze da questi principi:
1)
Malgrado
le apparenze tutte le cose cooperano al
bene finale con intelligenza e precisione.
2) Malgrado le apparenze tutte le circostanze sono necessarie
allo scopo e al bene finali.
3)
Malgrado
le apparenze tutte le cose che ci
circondano cooperano con noi al raggiungimento dello scopo e del
bene finali.
4)
Malgrado
le apparenze tutto l’universo tende
a beneficiare l’essere umano.
Vi sono anche altre consapevolezze riguardo all’essere umano:
1)
È un essere spirituale che si esprime attraverso
numerosi veicoli, tra i quali il corpo fisico è il più denso.
2)
Deve
considerare ogni cosa dal punto di
vista dello spirito e ogni volta che avviene una lotta interiore
deve identificarsi con la parte più alta del proprio essere.
3)
Quella
che consideriamo “propria vita” è in realtà una sola giornata di una
più vera e più ampia esistenza e la morte rappresenta solo un cambiamento di
stato.
4)
Ha
dietro di sé una storia evolutiva
immensa, il cui studio è affascinante e istruttivo, così come ha
davanti a sé un futuro evolutivo
altrettanto interessante.
5)
Ogni essere umano raggiungerà la meta anche se a prima vista
parrebbe il contrario.
Tutto ciò richiede
intuizione, calma, riflessione, comprensione profonda, consapevolezza
dell’inesistenza del caos e dell’inconsistenza del senso di solitudine o
separatività che esiste in noi a livello psicologico. L’essere umano è un
qualcosa di estremamente interessante, le cui profondità dell’animo sono
talmente grandi che non vi può essere noia nell’interessarsi ad esse tramite la
conoscenza di sé e degli altri. Chi comprende tutto ciò ha il dovere di
cooperare intelligentemente. Questo è il concetto di Servizio.
Infine, anche
1)
Ogni pensiero, parola e/o azione
produce un effetto preciso, visibile e/o invisibile, vicino e/o lontano, collegabile alla
causa o meno.
2)
Questo
effetto non è punizione o ricompensa
(fine del valore morale delle azioni) rispetto alla causa, ma solo una sua semplice e precisa
conseguenza, entrambe indissolubilmente unite come due facce della
stessa moneta.
3)
Studiare e comprendere questa legge è rendersi consapevoli della
sua azione nella Vita, e l’essere umano può così utilizzarla come fa con altre leggi di natura.
La Teosofia che
Sembra che Siphrah Dzenioutha e il Sepher-Yetzirah dei kabalisti ebrei, il Shuking della Cina, l’Ermete Thoth
dell’Egitto, i Purana dell’India, il Libro dei Numeri caldeo e il Pentateuco siano derivati dal testo
citato.
Il corpo principale delle
conoscenze contenute ne Le Stanze di
Dzyan si trova sparso in moltissimi manoscritti sanscriti tradotti e non.
Le Stanze di Dzyan sono quindi una rivelazione antichissima data ai
padri del genere umano e contenuta in frammenti di documenti nascosti e
sconosciuta ai più.
In essa sono contenute le
informazioni circa l’Evoluzione Cosmica e l’origine della Vita sulla Terra, essere
umano compreso
Quindi è un misto di
rivelazione dei Maestri che però si attengono ad opere già in possesso
dell’umanità anche se sparse per i cinque continenti. I manoscritti tuttavia
mancano delle “chiavi” per la codifica e spesso rimangono incomprensibili. Le
nazioni e tradizioni interessate sono quelle di Cina, Giappone, India, Tibet,
Mongolia, Egitto, Caldea.
In questo caso l’utilizzo di
facoltà umane che per l’essere umano attuale rimangono “paranormali o
eccezionali” sono state un valido supporto alla compilazione della Dottrina
Segreta e alla rivelazione da parte dei Maestri.
La base della Fratellanza Universale è la proclamazione che in ogni essere umano vi è una Natura Divina. Essa non si è ancora rivelata completamente, ma è in via di sviluppo lungo le linee dell’evoluzione. Sapienza, Tenerezza e Compassione sono le qualità della Natura Divina divenuta operativamente cosciente nell’essere umano.
In tutte le religioni è
presente l’idea della Natura Divina dell’essere umano. Nel Cristianesimo è
testimoniato da Gesù quando risponde ai Giudei citando il salmo LXXXII, 6: “Voi siete Dèi, e tutti voi siete figli
dell’Altissimo” o nella
Lettera ai Corinti I, III, 16 di San Paolo: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio
abita in voi?”.
Nell’Induismo lo si ritrova Nella Bhagavad Gîtâ X, 20, quando si legge: “Disse il Signore: Io sono lo Spirito
dimorante nel cuore di ogni creatura”,
concetto presente nel saluto tibetano Namastè
ovvero: “Io saluto il dio in te” o nel mantra Om mane padme hum. Questa idea della Natura Divina insita
nell’essere umano è il caposaldo dell’azione della
I Maestri per far
comprendere la linea evolutiva dell’essere umano utilizzarono il concetto di “onda
di vita” che in milioni di anni passerebbe da un globo all’altro, dal
minerale alla pianta, all’animale e all’essere umano, cambiando manifestazione.
È evidente che la piena manifestazione della Natura Divina passa per un tempo lunghissimo e in innumerevoli espressioni corporee, tanto che l’idea di rinascite successive è quantomeno insita in tale concetto, anche se non con il significato solito che gli si dà con la parola “reincarnazione”.
Dal 1875 al 1918 ogni Gruppo
Teosofico del mondo ha emanato sul piano mentale l’idea della Fratellanza
Universale che ha trovato espressione concreta nella fondazione negli Stati
Uniti nel 1920 (voluta però nel 1919 da Wilson) della Lega delle Nazioni e in
seguito delle Nazioni Unite, che seppur imperfetta ancora oggi rappresenta una
speranza per il futuro dell’umanità.
I due concetti di Natura Divina e Fratellanza Universale si
esplicano nell’azione interiore ed esteriore attraverso alcune qualità che si
potrebbero riassumere nell’idea di Compassione.
H. P. B. scrive nel libro “La Voce del Silenzio”: “Tenda la tua anima l’orecchio a ogni grido
di dolore, come il loto apre il suo cuore per bere il sole mattutino. Il sole
ardente non asciughi una sola lacrima di dolore, prima che tu stesso non
l’abbia tersa dall’occhio del sofferente. Ma ogni rovente lacrima umana cada
sul tuo cuore e vi resti; né tergerla mai, finché non sia rimesso il dolore che
In queste parole sono chiare
le linee guida della
A partire da questo concetto
di Natura Divina nell’uomo alla base della Fratellanza universale, si
costituisce tutta la struttura del pensiero teosofico che in realtà è derivato
dalla Scienza Esoterica o Conoscenza Occulta raccolta nella Dottrina Segreta.
Con questo si vuole evidenziare che in realtà non esiste una “dottrina
teosofica” anche se a prima vista le spiegazioni e gli scritti di H. P. B.
o di altri autori potrebbero essere così interpretati.
Secondo
Questi “veicoli
dell’anima” sono tre per quanto riguarda la personalità e quattro per
quanto riguarda lo spirito:
1)
Piano
Fisico
2)
Piano
Astrale
3)
Piano
Mentale
4)
Piano
Intuitivo
5)
Piano
Spirituale
6)
Piano
Monadico
7)
Piano
Divino
Faremo a breve un discorso su questo tipo di manifestazione.
Gettiamo ora lo sguardo
anche sull’evoluzione generale dell’umanità secondo il pensiero teosofico che
la suddivide in Sette Grandi Razze composte ciascuna da Sette Sotto-Razze.
Oggi si manifesta e agisce
Questo tipo di evoluzione si
situa all’interno di più ampie categorie quali quelle dell’Evoluzione Cosmica e
di quella Planetaria.
Ma procediamo con ordine per
non creare eccessiva confusione e tenendo a mente che, per quanto ci interessa,
rimangono capisaldi fondamentali
È evidente che nella
Teosofia non viene negato il concetto di Dio, ma lo si aliena da tutte quelle
espressioni che lo vorrebbero possesso di qualcuna delle religioni monoteiste
oppure di qualche individuo particolare.
Dio
(o meglio la Divinità, il Divino) è un’Essenza della quale ogni
attributo è superfluo. Semplicemente si può dire che È. Per sua natura rimane
inconcepibile dalla mente umana, anche dalla più raffinata, perché essa è
comunque finita e non riesce a concepire qualcosa di infinito.
Il Dio delle religioni, il
Dio creatore non ha nulla a che fare con l’Essenza Assoluta.
Potremmo invece avvicinarci
al concetto di Dio creatore chiamando in causa il Logos, da cui emanano le due nature che chiamiamo Spirito e Materia.
Spirito e Materia sono
indissolubilmente legati fra loro e non possono esistere l’uno senza l’altra e
viceversa.
La Materia è la manifestazione visibile, tangibile e
sperimentabile delle Spirito: l’una Veicolo,
l’altro Coscienza; l’una Femminile, l’altro Maschile.
Ecco la radice dei due
concetti di cui si diceva come fondamento del nostro procedere.
Tralasciando complessi
discorsi circa la natura della Sostanza pre-cosmica e dell’Ideazione pre-cosmica
e di tutti gli stadi successivi fino ad arrivare alla nostra manifestazione,
dedichiamoci più da vicino al tema dell’intervento.
La Materia ha diversi gradi
di manifestazione e alla base di essi vi è un principio animatore che viene generalmente chiamato “vita”.
Seguendo rapidamente la manifestazione
della Vita, essa si esprime in forme successive in cui si evolve la coscienza
(proprio per l’interazione fra la Vita e
la Forma), dal minerale al vegetale, da questo all’animale, dall’animale
all’uomo. Lungo la scala evolutiva si è concretizzato anche nella Scienza il
concetto di evoluzione che in ultima analisi fa derivare l’essere umano dalla
scimmia. La Teosofia, ma ultimamente anche la Scienza, si allontana da questo
tipo di concezione, comprendendo che la scimmia è piuttosto un uomo
non-evoluto, una degenerazione della linea evolutiva umana, in qualche modo un
cugino invece che un antenato.
La Forma deve sottostare
alle leggi della materia, non
La morte pertanto
rappresenta un cambiamento di stato per la Forma e il passaggio ad altra
manifestazione per
Tutto il processo evolutivo
dopo lunghissimo Tempo, si esprime nell’essere umano. Nella concezione
teosofica l’Uomo è un qualcosa di molto complesso che non è vicino al comune
concetto di essere umano. I Dhyan Choan, gli Angeli e Arcangeli, sono Uomini anche
senza essere mai passati dalla manifestazione dell’umanità da noi concepita.
L’uomo è un qualcosa di
grande, l’unione di due principi: uno proviene dal Regno Animale come Secondo
Aspetto del Logos, mentre l’altro proviene direttamente dal Primo Aspetto del
Logos.
L’evoluzione l’ha portato
all’individualizzazione e a staccarsi
dall’Anima Gruppo relativa agli Animali.
L’essere umano ha quindi
una costituzione ternaria: |
||
|
|
|
Monade |
Ego |
Personalità |
La Monade è
Sul Piano Spirituale la Monade esprime il principio di Volontà-Potere e sul Piano Intuitivo quello di Intuizione.
Sul Piano Mentale Superiore proietta il suo terzo aspetto di
espressione e di manifesta come Intelligenza
Astratta o Attività Creatrice.
Questi tre aspetti della
Monade formano l’Individualità,
conosciuta anche come Ego o Sé o Io
Superiore di cui Assagioli ha introdotto l’idea nella sua Psicosintesi.
È da tenere bene a mente che
queste entità di cui abbiamo parlato non sono assolutamente la Monade, ma solo
una sua espressione nei Piani Spirituale, Intuitivo e Mentale Superiore.
L’Ego a questo punto ha
necessità anch’esso di veicoli attraverso i quali manifestarsi sugli ulteriori
tre Piani: quello Mentale Inferiore, Emotivo-Astrale e Materiale-Fisico.
L’Ego trova quindi nei Piani
Mentale Inferiore, Emotivo-Astrale e Materiale-Fisico il mezzo per manifestare
i suoi principi e quando lo fa sul Piano
Mentale Inferiore, l’Intelligenza Astratta si trova a contatto con materia
più densa e tale limitazione la porta ad esprimersi come Intelligenza Concreta (la Mente).
In modo analogo l’Intuizione
nel suo aspetto di Amore-Saggezza si
limita e trasforma in Sentimento ed
Emotività esprimendosi sul Piano
Astrale.
L’aspetto di Volontà-Potere si limita anch’esso e
diviene Azione sul Piano Fisico.
Si costituiscono quindi i
relativi veicoli o corpi che prendono il nome di Personalità.
Sarebbero necessari diversi
giorni per esplorare e approfondire ogni aspetto della Personalità, la
costituzione dei corpi e le loro espressioni e tutto il resto e per il nostro
discorso credo siano sufficienti le informazioni fino a qui date.
Giunti al termine della
nostra riflessione possiamo ora dare alcune risposte alle domande sollevate da
questo convegno, perlomeno secondo la visione teosofica.
D) Perché
R)
Perché è necessario fornire gli strumenti per una seria ricerca nelle regioni
interiori e dello Spirito, offrendo attraverso manifestazioni differenti le
prove della Vita alla base della manifestazione stessa. Tali espressioni non
necessariamente devono essere presentate come insegnamenti spirituali, ma
semplicemente come una way of life,
un modo di vivere, un art de vivre, che
possa giustificare un miglioramento della condizione umana personale, sociale e
generale del pianeta.
Come ben si è detto: “La via dell’esoterismo è il sentiero che
conduce a un cambiamento attivo della coscienza attraverso una visione
spirituale della natura e dell’uomo” e solo tale visione è in grado di
portare all’effettivo miglioramento di cui abbiamo parlato.
Inoltre il pensiero
esoterico permette di superare le barriere che separano gli individui, i
gruppi, le religioni e i popoli per giungere allo sviluppo dell’idea
dell’inutilità di ogni settarismo, proselitismo o divisione, in modo che si
possa realizzare
D)
Comunicabilità delle conoscenze esoteriche?
R)
Impossibile, altrimenti divengono exoteriche. Il segreto/riservatezza protegge
le verità. Queste, nascoste per millenni ai più, non possono e non devono
essere rivelate alle masse finché un maggiore sviluppo morale non si manifesti
nell’individuo e nell’umanità in generale, per i pericoli che esse vengano
messe al servizio degli aspetti inferiori dell’essere umano. Attenzione anche
all’idea da parte dei ricercatori di detenere un qualche potere sugli altri,
sulla Natura o sulla Vita in generale.
L’Esoterismo è infatti una
vita spirituale che vive di simboli e le dottrine esoteriche offrono chiavi
interpretative per decodificare il senso profondo. Si possono comunicare tali
chiavi a chi è in cammino, per gradi, perché l’esperienza personale offre la
dimensione di ciò che si sta vivendo ed è legata alla trasformazione interiore
quale valore e condizione per avvicinamento alla meta.
Essenzialmente i simboli possono passare attraverso la letteratura, l’arte e la psicologia senza “disturbare” troppo gli esseri umani ancora affetti da materialismo o da filosofie politiche che negano lo spirito nell’uomo.
Nota
(1) In realtà
bibliografia
Barker A. T. (a cura), Le Lettere dei Mahatma ad A. P. Sinnett (op. in 2 volumi), Trieste, Editrice Libraria “Sirio”;
Jinârajâdasa Currupumullage, Il Mistero della Vita e della Forma, Trieste, Editrice Libraria “Sirio”;
Trine R. W., In Armonia con l’Infinito, Milano, Edizioni “Alaya” …e altri testi presenti nell’elenco successivo.
Riccardo Taraglio è nato e risiede in Valle d’Aosta. È laureato in
Pedagogia (indirizzo psicologico) con una tesi in Antropologia Culturale
riguardante la religione celtica e le sue sopravvivenze nel folklore della Valle
d’Aosta.
Ha insegnato nelle scuole elementari e attualmente è professore di
Filosofia, Psicologia e Scienze dell’Educazione presso gli Istituti di Scuole
Superiori.
Ha ricoperto la carica di segretario del Gruppo Teosofico Valdostano dal
1990 al 1996, di presidente dal 1996 al 2002 e attualmente è vice-presidente
dello stesso e membro del Comitato Esecutivo Italiano della Società Teosofica e
del Comitato Esecutivo dell’Ordine Teosofico. È inoltre rappresentante per
l’Italia dell’Ordine Internazionale della Tavola Rotonda.
E’ presidente dell’Associazione Valdostana di Cultura Celtica “Clan della
Grande Orsa” (Clan Mor Arth).
È impegnato ad approfondire diversi argomenti legati alla spiritualità in
generale, alla psicologia attiva e simbolica e soprattutto alla Cultura
Celtica.
Ha tenuto alcuni corsi di aggiornamento, per il personale delle Unità
Operative di Oncologia e di Malattie infettive all’Ospedale di Aosta,
riguardanti il benessere psicoemotivo nelle relazioni interpersonali e nella
salute dei pazienti.
Ha compiuto esperienze con le energie della natura, in
Scozia, a Findhorn. Ha sperimentato l’approccio alla realtà delle popolazioni
native nord-americane tramite le conoscenze e i rituali legati ai cambiamenti
degli stati di coscienza (tribù Tsutina e Navaho). Conduce gruppi che lavorano
sulla conoscenza di sé, lo sviluppo della coscienza e il miglioramento delle
relazioni interpersonali.
Ha condotto un programma televisivo sull’emittente locale TeleAlpi dal
titolo “Il fiume della Vita”, su temi di carattere spirituale e riguardanti il
nuovo piano di Coscienza. Ha partecipato
in qualità di esperto di cultura celtica a due puntate del “Maurizio Costanzo
Show” e sull’argomento legato al
simbolismo del Natale a “Il volo dell’Angelo” condotto da Catherine Spaak.
È intervenuto come relatore in vari convegni, tra i quali citiamo il nostro Pangea ’99 al Monte Verità con “L’Armonia tra Corpo e Spirito nella Cultura Celtica”.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Taraglio R.: Il Vischio e la Quercia. La spiritualità celtica nell’Europa
Druidica,
Ed. Lindau-Età dell’Acquario
Taraglio R.: Sant’Orso. La millenaria Fiera e la Tradizione Celtica nella
Leggendaria Storia del Santo Irlandese in Valle D’Aosta, Ed.
Cervino-Châtillon
Taraglio R.: Il Significato segreto della Festa di Halloween, Ed.
Fuoco
Taraglio R.:
Idromele. La bevanda sacra dei Celti, Ed. Fuoco
Saggi per la Società Teosofica
Taraglio R.: Educazione. Lo Sviluppo delle Potenzialità Umane
Taraglio R.: Lo Spiritismo. Cause e pericoli delle sedute Spiritiche
Taraglio R.: Il Significato dei Simboli natalizi
Taraglio R.: La via del servizio