LA GIORNATA DEL LOTO BIANCO

N. Sri Ram

 E’ giusto che ci sia un giorno dedicato

alla memoria di colei che fondò la

Società Teosofica e che donò al mondo

moderno questo magnifico esposto della

Saggezza eterna che chiamiamo Teosofia.

 

        L’8 maggio, giorno del Loto Bianco, è uno dei tre o quattro giorni che vengono celebrati da una capo all’altro del mondo teosofico. Facciamo questa cerimonia commemorativa per rispondere al desiderio espresso da H. P. B. che i teosofi a lei vicini si riunissero il giorno dell’anniversario della sua morte e leggessero delle pagine della Bhagavad Gita e della Luce dell’Asia.

        Il colonnello Olcott diede a questa giornata il nome di “Loto Bianco”, probabilmente perché c’era e c’è una grande quantità di loti bianchi nei diversi stagni e bacini della tenuta di Adyar, che comprendeva, a quell’epoca, solo ventisei acri della zona del Quartier Generale. Mi ricordo di certe cerimonie dove la terrazza della hall del Quartier Generale di Adyar era interamente ricoperta di loti bianchi e c’erano anche delle ghirlande di loto appese alle travi del soffitto. Ancora adesso ci sono diversi fiori di loto bianchi, ma solamente nel vaso di rame che si trova davanti alla statua dei Fondatori.

        Non si sarebbe potuto dare a questa giornata un nome più bello. In India il loto è considerato un fiore sacro, ricco di significati simbolici. Troviamo spesso questo nome nella letteratura indiana sacra o profana, nei poemi, ecc. Ne La Dottrina Segreta c’è un capitolo, scritto da H.P.B., consacrato al simbolismo del loto, nel quale l’autrice spiega che il loto è il simbolo della creazione, nel senso occulto del termine e dell’evoluzione di tutte le cose a partire dalla loro origine soggettiva nel pensiero divino, cioè a partire dai loro archetipi. L’occultismo contiene un concetto secondo cui l’evoluzione parte dai livelli più elevati della soggettività  e scende per gradi fino alle forme oggettive che noi contempliamo. Perciò il loto esprime la perfezione realizzata, la pienezza della manifestazione del pensiero divino incarnato in tutte le forme che possono essere percepite oggettivamente, come ha anche spiegato il Dr. George S. Arundale ne “The lotus fire” (Il fuoco del Loto).

        In India diamo molta importanza al loto come ad un simbolo del modo in cui la vita e la coscienza partono dai piani più bassi della materia fisica e crescono attraverso la regione intermediaria (le acque) fino a ciò che, finalmente, fiorisce all’aria aperta ed è esposto al sole dello spirito che, in essa, è il più bello ed il più nascosto. Inoltre è il simbolo della vita dello Spirito, che si eleva dalla sua prigione materiale ed esprime ciò che ha di bello da far sbocciare, negli stadi più elevati della coscienza umana. Il loto diventa allora un simbolo dell’Anima Divina o Spirituale ed anche della Saggezza spirituale che ha una natura identica a quella di quest’anima.

        Non possiamo avere un simbolo migliore da associare al ricordo di H.P.B. Lo dico perché ciò fa di questa giornata una giornata felice in considerazione di tutte queste belle associazioni d’idee. E’ oltremodo giusto che ci sia un giorno dell’anno consacrato alla memoria della persona che fondò la Società Teosofica e che donò al mondo moderno questa magnifica esposizione della Saggezza Eterna che chiamiamo Teosofia. Noi pensiamo alla sua morte senza traccia di tristezza. E’ solo per un certo periodo che proviamo tristezza nel veder la dipartita di qualcuno; in seguito, il ricordo di tutto ciò che questa persona ha fatto e di tutto ciò che è stata diventa motivo di gioia e di felicità.

        Come dice la Bhagavad Gita: “Il Saggio non si affligge né per i vivi né per i morti”. Sono parole assai strane a causa dell’introduzione dei vivi nel testo. Pensiamo alle splendide qualità di H. P. B. ed alla sua grande opera che fu quella di riformulare la filosofia dell’occultismo, in gran parte dimenticata in quell’epoca. Ella ha aperto una strada nuova verso la verità eterna, che è stata seguita da molte persone della sua generazione e delle generazioni successive. Tutto ciò che era, come pure la natura della sua abnegazione, si trova riassunto in queste parole tratte da una delle prime Lettere dei Mahatma: “Anima casta e pura, perla incastonata nelle apparenze esteriori di una natura grossolana... non importa chi sarà abbagliato dalla luce divina che si nasconde sotto questa scorza. Consacrata alla grande causa della Verità, ella gli ha sacrificato anche il sangue del suo cuore”.

        La maggior parte di noi parla di occultismo e delle grandi verità della vita che bisogna condurre, ecc. ma siamo come l’uomo seduto sulla sponda di un fiume che contempla l’acqua e rifiuta di tuffarsi per paura che l’acqua sia troppo fredda o che lo trascini lontano dal rifugio dove si sente sicuro. Ciò che dobbiamo fare è abbandonarci e tuffarci in ciò che consideriamo essere la verità e condurre la nostra vita secondo la nostra concezione più elevata di questa verità, con l’abbandono completo, senza preoccuparci delle conseguenze né abbandonarci a considerazioni di prudenza, per riprendere l’espressione di una delle lettere del Maestro K. H. Pochissime persone possono farlo, ma sono queste persone che possono veramente apportare un cambiamento profondo e vitale nella vita dei popoli e nelle vicende del mondo.

        I libri di H. P. B., La Dottrina Segreta e gli altri scritti, sono sempre molto apprezzati dagli studenti di occultismo. Siamo arrivati solo gradualmente a renderci conto della profondità del suo pensiero, espresso nelle diverse opere scritte. Molte persone saranno sorprese di scoprire la grande produzione che ha realizzato, la quantità di scritti che è stata capace di produrre in mezzo a tutta l’eccitazione, al caos e ai problemi della sua vita. Probabilmente i suoi scritti sono più apprezzati oggi di quanto lo fossero quando era ancora viva. Vi si trova una gran quantità di cose che sono state dimostrate dal progresso della Scienza moderna. Ai suoi tempi, l’atmosfera del pensiero moderno era materialista, ma questa atmosfera è cambiata fino a diventare irriconoscibile nel corso degli anni successivi. A quell’epoca, la materia era regina, la materia solamente, tutto era rapportato alla materia, alla combinazione delle molecole per trovarne la causa e l’origine, ivi compresi i bei voli dell’immaginazione di un Shakespeare, di un Platone o di un Shankaracharya.

        Sembrerebbe esagerato dire che lo slancio dato da H. P. B. è responsabile, più di ogni altra cosa, del cambiamento che si è prodotto? Io personalmente penso che il cambiamento, la rivoluzione mondiale che si produce nel pensiero, corroborante e facente eco in molti ambienti insoliti per gli insegnamenti antichi, continuerà ad una velocità ancora più grande, in quanto è evidente che siamo in un periodo di transizione. H. P. B. ci ha dato, nei suoi scritti, qualche anteprima di quel che ci porterà il futuro, della svolta che prenderanno gli eventi in avvenire. Ella ci ha preparati a dei cambiamenti vasti e rivoluzionari. Ma qualsiasi sia la natura dei cambiamenti o degli avvenimenti possediamo, grazie alla filosofia occulta che ci ha donato (la quale è stata chiarita e resa di facile accesso alla nostra comprensione dai suoi grandi successori nell’opera teosofica), una base inespugnabile di sapere e di fiducia. Anche i cataclismi e le catastrofi che possono prodursi non hanno importanza, nè le paure che possiamo avere sul piano mentale; in fondo a noi stessi dovrebbe esserci una fiducia irremovibile, perché sappiamo che tutte le cose seguono un loro corso inesorabilmente previsto. L’uomo può deviare  molto poco questo corso; è un fiume che non possiamo far tornare alla sorgente e che dovrà a suo tempo gettarsi in mare, qualunque sia la nostra concezione di mare.

        La maggior parte di noi, avendo studiato la Teosofia e l’occultismo, conosce la direzione generale del progresso e sa che il nostro compito è di diffondere questa visione delle cose, più profonda, più comprensiva, più spirituale che illustra il significato della teosofia. A causa di questa sicurezza e di questo sapere, possiamo assimilare gli eventi minori “nella scia” e con più stabilità d’animo dell’uomo medio. Io penso che il mondo non abbia così bisogno di istruzione, questa istruzione che è sovrastimata e che si vede attribuire ai nostri tempi, delle lodi e un prezzo che non merita, ma ci vorrebbe piuttosto quello che La Voce del Silenzio chiama “saggezza dell’anima”, questa saggezza che da sola causa la rigenerazione dell’uomo e lo rende capace d’emergere in una nuova natura, differente dalla sua antica natura.

        I libri di H. P. B. sono veramente dei fenomeni di erudizione e di sapere; eppure non aveva acquisito tutto quel sapere attraverso un laborioso processo di ricerca e di studio, le era giunto attraverso lo sviluppo della sua parte occulta. Ella aveva il potere di procurarsi i fatti o le verità che erano necessari ai suoi disegni. Era criticabile per tanti motivi, ma io penso, senza dubbio, che la più grande lezione che il nostro cuore possa ricavare dalla sua vita, è questa necessità d’essere assolutamente liberi nei nostri pensieri e nella nostra devozione o nella consacrazione alla verità tale come la intendiamo e di sostenere fedelmente questa verità senza alcun compromesso né alcun pensiero recondito. H. P. B. sosteneva la verità e solo la verità; come diceva il Maestro, ella era “consacrata alla grande causa della Verità”, la quale è, in realtà, la causa della felicità degli uomini, in quanto la fiducia e il malessere sono dovuti alle illusioni a cui noi siamo attaccati.

        H. P. B. sperava che la società durasse fino all’ultimo quarto del XX secolo, epoca in cui avrebbe potuto nascere un nuovo impulso spirituale; diceva inoltre che la società avrebbe potuto approfittare di questa influenza solo se avesse evitato per tempo gli scogli del settarismo e del dogmatismo; il pericolo da cui bisogna sfuggire è che la società si cristallizzi intorno ad una personalità o ad un credo particolare, per quanto grandi essi siano, in quanto non sarebbe altro che un culto in mezzo a tanti altri, benché animato da un pensiero un poco più liberale del loro.

        Credo sia molto importante conservare all’interno della nostra società la libertà di ricercare la verità senza alcun ostacolo, perché nessuno è “proprietario” della verità. Non la si può rinchiudere in un recinto dove la gente dovrebbe venire. La verità è ovunque, e di conseguenza, sebbene possiamo profondamente apprezzare e rispettare gli scritti di H. P. B. non si può comunque considerarli come una bibbia da cui nessuno possa allontanarsi, se non per la diversità di interpretazioni che si possono trovare. Dovremmo conservare, all’interno della Società Teosofica una totale libertà di spirito in modo che ognuno sia libero di accettare la libertà che percepisce, ovunque la trovi. Non possiamo dire che la verità sia conforme a ciò che è stato scritto in qualche libro o decretato da qualche grande saggio.

        Se la Società evita tutti questi ostacoli che arresterebbero la sua marcia in avanti, se le acque della Teosofia fossero lasciate libere di seguire il loro corso, senza alcun freno e nessun ostacolo, allora la nuova corrente che ne nascerà sarà raggiunta da quella antica e la società vedrà aprirsi davanti ad essa un campo d’attività utile ancora più vasto, essa irrigherà molte sfere del pensiero del nuovo sapere e della nuova saggezza che saremo allora in grado di sviluppare.

        Perché il mondo nel suo insieme veda nascere una “nuova era”, quella di cui parla tanta gente, bisognerà aspettare una nuova mentalità e un nuovo stato d’animo. La “nuova era” non arriverà semplicemente per lo scorrere del tempo né per il movimento rotatorio dei segni zodiacali. E’ compiacersi nell’illusione, credere che il mondo intero si trasformi in qualcosa di assolutamente nuovo per il semplice gioco degli avvenimenti, guidati dalla legge di casualità.

        Se desideriamo realmente che l’umanità entri in un’era di pace, di fratellanza reale, di completa libertà, offerta a ciascuno, di poter esprimere ciò che c’è di buono e di prezioso in lui, allora è necessario che regnino l’attitudine mentale, la tolleranza e il rispetto della libertà che condurranno, in noi stessi e negli altri, alla scoperta di una nuova scala dei valori. Se questa nuova forma pensiero, questo spirito nuovo non esiste almeno in una parte dell’umanità, non sarà possibile che una nuova era sostituisca la vecchia; continuerà ad esserci solo l’antica magari un po’ modificata, riassettata e ridipinta. Bisognerebbe che ci fosse almeno qualcuno che creda dal profondo del cuore alla libertà, che sia differente dalla massa, che adotti la nuova scala dei valori e che sia deciso a organizzare la propria vita di conseguenza, senza preoccuparsi di quello che gli altri pensano o dicono del cammino intrapreso.

        Ha veramente poco valore conservare le stesse vecchie abitudini di pensiero. Non disprezzo ciò che è antico. Se, come credo, l’antico contiene una certa verità, bisogna che la scoperta che si fa sia eternamente nuova e fresca. E’ il semplice ripetere dell’antico che non porta alcun risultato. Ciò che crea realmente cose nuove, è la scoperta di ciò che è bello e prezioso nell’antico; ed è quella realmente la missione delle persone che sono vicine ad H. P. B., che sono legate alla Teosofia ed al movimento teosofico. I risultati raggiunti saranno meravigliosi se questo produrrà il cambiamento per il quale avranno preso l’iniziativa coloro che hanno coscienza della necessità di questo cambiamento. Ci deve essere almeno qualcuno i cui occhi contemplino la visione delle cose come possono essere. I raggi del sole che sorge illuminano per prima la cima della montagna. Se i teosofi si tengono ad una certa elevatezza del pensiero, devono essere capaci di percepire, di cogliere quei raggi che, più tardi, inonderanno le  pianure dove vivono i comuni mortali.

        Noi onoreremo realmente la memoria di H.P.B. vivendo e agendo da subito in modo che la Società si avvicini ogni giorno di più agli ideali della saggezza antica e dello stato d’animo di questa saggezza. Inoltre, quando ci sarà, una volta ancora, una nuova rivelazione (se crediamo alla rivelazione) o un nuovo impulso spirituale, ne uscirà la rigenerazione, la trasformazione di un gran numero di uomini nel mondo intero.

Tratto da The Theosophist, giugno 1959.

Traduzione a cura del Gruppo Teosofico “Valdostano” di Aosta.

Articolo pubblicato nel numero di Maggio 2007 della Rivista Italiana di Teosofia.

Da noi riportato nelle nostre pagine web su gentile concessione della Società Teosofica Italiana.

Nutriti dal senso dell’unità,

sarete in grado di digerire le differenze.

                                                               N. Sri Ram

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