La funzione della Società Teosofica

Di Edoardo Bratina

Coloro che aderiscono alla Società Teosofica forse non si rendono sempre conto del perché vi aderiscono, perciò può sorgere l’equivoco che i soci si attendano dalla Società qualcosa di diverso da quello che essa stessa si propone di perseguire.

Alcuni ritengono che la Società debba diffondere qualche particolare letteratura, specialmente quelle dei fondatori e dei suoi maggiori esponenti; altri invece pensano che la Società ha una finalità puramente filantropica e che pertanto deve dedicarsi soltanto ad aiutare i bisognosi.

Spesso avviene che effettivamente queste attività sono svolte dai singoli soci e perciò, l’occasionale associato, può scambiare l’attività dei singoli come fosse l’unica finalità della Società.

E’ utile perciò richiamare l’attenzione dei lettori sul fatto che la S.T. si propone solo ed esclusivamente i suoi tre scopi dichiarati e lascia liberi gli associati di attuarli come meglio possono, nello spirito di completa e fraterna libertà.

Nessuno può dire quindi che la S.T. manca alla sua missione se non fa quello che non si è mai proposta di fare. Tutte le iniziative di studio, diffusione e lavoro che i singoli soci o gruppi si propongono di attuare sono meritevoli d’ogni considerazione, tuttavia la S.T. come tale, non può essere monopolizzata per una particolare finalità, perché mancherebbe effettivamente alla sua peculiare missione.

Helena Petrovna Blavatsky, promotrice del movimento teosofico moderno, nella sua ultima opera maggiore "La chiave della Teosofia", espressamente afferma:

1° - che la S.T. attuale è il moderno successore alla Scuola Eclettica d’Alessandria d’Egitto;

2° - che uno dei suoi scopi era ed è tuttora, di conciliare tutte le religioni, sette e popoli;

3° - che i teosofi erano detti "filateti" cioè amanti della Verità (appellativo questo che troviamo

proclamato nel motto della S.T.)

4° - che Ammonio Sacca (III secolo d.C.) ed i suoi discepoli, teosofi primitivi, erano Neoplatonici,

cioè coloro che ritengono che le "idee" sono archetipi divini esistenti nella Mente Universale,

che coincide con la mente astratta dell’uomo.

Ritornare alle origini del pensiero teosofico significa ritornare a quelle fonti indicate da M.me Blavatsky , intese a conciliare (non dividere) le più diverse ideologie per mezzo di una continua ricerca d’equilibri psicologici più "avanzati" su di un piano di convergenza, dove le distinzioni scompaiono in una sintesi di comprensione globale.

Fino a quando restiamo attaccati alle singole forme d’espressione della verità, non abbiamo ancora compreso la Verità che trascende ogni distinzione, benché ogni forma deve essere rispettata come veicolo dell’Unica Verità.

Secondo tale punto di vista, il vero teosofo non è chi accetta o respinge qualche forma di verità, bensì solo chi cerca di comprenderla attuando il precetto che la mente distruttrice della Realtà, deve distruggere se stessa, per comprendere la Verità Integrale.

Fino a quando restiamo sul piano del pensiero concreto, saremo sempre in lotta, ma quando ci eleviamo sul piano dell’ideazione, saremo in grado di contemplare la Verità dagli infiniti aspetti.

Il primo scopo della Società Teosofica presuppone la conoscenza delle leggi sociologiche che regolano i rapporti umani ed il tentativo di superare, con la comprensione, le barriere psicologiche che dividono gli uomini. L’attuazione di questo scopo non consiste soltanto in un’adesione formale ad un principio, bensì in una continua autoscoperta. Tale lavoro può essere svolto efficacemente con dibattiti di gruppo, in cui ognuno esprime liberamente il proprio pensiero ed è sinceramente teso a comprendere quello altrui, realizzando così una superiore comprensione del problema.

Il secondo scopo offre la possibilità di scoprire che tutte le religioni, scienze ed arti, insegnano alcune verità fondamentali, sia pure in termini diversi e con ciò dimostrano l’esistenza di una conoscenza che è tramandata da "Occulte Fratellanze" o che esiste in una noosfera accessibile all’intuito dell’uomo.

Infine, il terzo scopo, potrebbe essere compendiato nella sola disciplina della "psicologia integrale" che riguarda la costituzione psicologica dell’uomo e del mondo nei suoi infiniti aspetti e rapporti.

Gli autori teosofici, specialmente quelli originari, hanno compilato una vastissima letteratura per promuovere i tre scopi, ma la S.T. non può limitarsi alla sola divulgazione di tale letteratura, perché, se gli insegnamenti non diventano un’esperienza propria, restano lettera morta che uccide, anziché apportare la Luce al ricercatore disperso nelle tenebre delle infinite distinzioni.

 Edoardo Bratina

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