ReiKi
Cos'è il ReiKi?
Il ReiKi è un'antica disciplina iniziatica e spirituale, ed un'arte di guarigione attraverso l'imposizione delle mani, la meditazione profonda e l'uso di particolari simboli sacri e segreti.
Questa disciplina, getta le sue radici nelle più antiche forme di esoterismo tibetano e tantrico, nella primordiale cultura del Bon e nel suo alfabeto spirituale e segreto, dal quale nasce la lingua più antica e primordiale dell'umanità: il misterioso, ieratico, magico, Sanscrito .
Queste conoscenze, filtrate nel tempo dal Tibet alla Cina e da qui in Giappone, sono state ricodificate (attingendo in larga parte dallo Shingon, la dottrina esoterica e segreta dei monaci buddisti giapponesi) e rese accessibili a tutti da: Mikao Usui, un maestro Zen (un monaco itinerante dell'ordine: Mikkio per la precisione, e non cristiano come vogliono farci credere i "riduzionisti" americani, per farlo attecchire meglio nella cultura cristiana occidentale), vissuto tra la fine dell'ottocento ed il primo trentennio del novecento.
Egli ribattezzò questa disciplina con il termine sacro di: Rei-Ki, e cioè la tecnica per congiungere e far penetrare la nostra personale Energia Vitale (appunto il KI, in giapponese), dall'intelligenza cosmica, la Luce spirituale e Divina, il soffio emanato dal creatore, che in Giappone chiamano: Rei (assimilabile al nostro concetto dello Spirito Santo).
Si è parlato e sparlato molto oggi, in Occidente, di questa disciplina e di quest'arte, molto spesso banalizzata, affrontata con superficialità, negligenza ed ignoranza, e non soltanto da chi, per la prima volta, ha incontrato ReiKi, nell'unica forma fino a poco tempo fa conosciuta in Occidente (detto ReiKi Takata-Furumoto), cioè quella artefatta, estremamente semplicistica e dissacrata, rimaneggiata dagli americani ed esportata commercialmente; ma anche e soprattutto da chi la praticava e diffondeva arrogandosi il diritto di essere l'unico depositario di questa Tradizione.
Per fortuna, nei nostri giorni, alcuni ricercatori europei e giapponesi, in linea con la filosofia del Nuovo Millennio - che scopre gli altari e palesa ciò che prima doveva restare nascosto - ci stanno facendo conoscere, in modo esatto ed "integrale", la vera Tradizione del ReiKi.
Il ReiKi è ancora presente in Giappone e lo si trova sotto diverse forme (Jo-Rei-Ki, Shingon-ReiKi, Raku-ReiKi, ecc. ecc.), mentre è ancora attiva e funzionale la vecchia scuola tradizionale di ReiKi fondata proprio da Mikao Usui: la Usui ReiKi Rhyoko Gakkai.
Lo Zen-ReiKi-Do
I ReiKi Master dell'Antigua Tau, provengono dalla tradizione Occidentale, ma che nel 2003, hanno integrato a quella originale ed esoterica giapponese, dopo aver incontrato e lavorato con alcuni esponenti della tradizione Orientale come Frank Arjava Petter.
La scuola di ReiKi che hanno poi fondato, in seno all'Antigua Tau, è stata battezzata: Zen-ReiKi-Do, la Sacra Via del ReiKi meditativo (in Giapponese, Do è la Via e Zen sta per meditazione).
Questo per sottolineare che il ReiKi è una via, appunto un percorso iniziatico ed una disciplina spirituale, dove esiste un rapporto duraturo di crescita spirituale maestro-allievo che va al di là del semplice fine settimana dell'iniziazione, come in ogni vera scuola esoterica o di Yoga (termine indiano che peraltro, ha lo stesso significato di ReiKi).
Il termine Zen, invece, sottolinea l'importanza estrema e basilare, ma spesso dimenticata, che ha la meditazione in tutte le discipline - sia Orientali che Occidentali - che vogliono seriamente e profondamente definirsi spirituali o esoteriche. Non c'è Yoga senza meditazione, nè Gnosi o risveglio alcuno, nessuno può darci, nè tantomeno venderci il nostro personale risveglio e la nostra crescita interiore... La via è soltanto nella meditazione, e nelle qualità spirituali che questa coltiva e sviluppa dentro di noi. Il ReiKi, prima di essere una tecnica di guarigione e di trasmissione energetica, è innanzitutto la via che ci porta dentro di noi e che ci ridona quella pace, quella serenità, quella salute stabile e duratura e quel senso di pienezza interiore che appartengono archetipicamente al genere umano fin dalla notte dei tempi, ma che la civilizzazione e l'estrema intellettualizzazione dell'Occidente, hanno rimosso allo stato latente negli anfratti nascosti della nostra psiche profonda.
Il ReiKi originale giapponese, prevede sette livelli di iniziazione e crescita, un percorso di svariati anni, che nello Zen-ReiKi-Do viene sintetizzato in quattro livelli (tre più il master).
I primi quattro livelli giapponesi (chiamati Sho-Den, il livello dell'iniziando), vengono sintetizzati nelle quattro attivazioni del nostro primo livello, dove, in sintonia e fedeltà con le tecniche originali, viene rilasciato ed attivato un particolare simbolo che permette il contatto tra il praticante e l'Energia sacra, vivente e vitale del ReiKi e potenzia la meditazione e la crescita spirituale.
Il nostro primo livello non si limita al seminario di iniziazione-attivazione, ma prevede periodicamente uno scambio maestro-allievo e degli intensivi singoli o di gruppo.
Esiste poi un secondo livello: Oku-Den (conoscenza profonda), con l'attivazione di altri simboli, e un terzo livello, diviso in due sessioni (pre-master e master) chiamato: Shin-Pi-Den o livello del maestro.
I Simboli Sacri
I Simboli sacri sono archetipi e cioè chiavi d'accesso all'inconscio collettivo ed alla sfera sacra e spirituale.
L'uso dei simboli non è prerogativa soltanto del ReiKi, ma è la base, esoterica e nascosta, di ogni disciplina spirituale e di ascesa e crescita interiori.
I moderni alfabeti (composti di 22 lettere) derivano dai ventidue simboli archetipi (21+0), che rappresentano, in un certo senso, il linguaggio magico e figurato che l'Universo (o Dio), usa per creare e plasmare l'essente e per comunicare direttamente dentro ad ogni anima, che sia minerale, vegetale, animale, umana o spirituale.
Questi simboli, sono sempre stati sacri e segreti, detenuti, usati e custoditi dagli esoteristi e dagli iniziati di ogni tempo e luogo, religione, setta o movimento spirituale, trasmessi oralmente da maestro a allievo e mai scritti o usati fuori dal loro aspetto esoterico e spirituale.
Il ReiKi occidentalizzato ne conosce soltanto quattro (peraltro conosciuti, tracciati ed utilizzati in modo poco ortodosso).
Invece, nella tradizione Zen-Reiki-Do, ne conosciamo nove, mentre i rimanenti tredici sono gelosamente custoditi dai maestri orientali (tibetani, nepalesi, imdiani e cinesi, comunque sconosciuti ai giapponesi se non nello Shingon), perchè, a loro parere, l'umanità non è ancora spiritualmente pronta a ricevere ed usare altri simboli (sarebbe pericoloso e deleterio per noi usarli od attivarli).
Quelli a noi conosciuti, sarebbero simboli attivi detti: da lavoro interiore (per pratiche magiche e teurgiche, esoteriche, di channelling ecc. ecc.).
Ci sono simboli detti: attivi, ed altri detti: passivi, a seconda del loro valore e dell'uso al quale sono preposti.
Comunque per noi, i nove trasmessi alla nostra tradizione sono più che sufficienti ed estremamente potenti...
...Provare per credere!!!...
Per approfondire il ReiKi:
W.Lubek, F.A.Petter, W.L.Rand: "Lo spirito del ReiKi" edizioni Mediterranee.
Mikao Usui e Frank A. Petter: "Il manuale illustrato del ReiKi, il metodo di cura originale del dott, Usui" edizioni Mediterranee.
Walter Lübeck - Frank Arjava PetterTecniche di Trattamento Reiki | |||||||
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